E intanto fanno irruzione gli skinheads. Momenti di paura per alcuni cittadini

Procopio sostiene di avere rischiato l'aggressione da parte di un gruppo di skinheads. Arrivato alle diciannove e trenta in Consiglio comunale in compagnia di alcuni amici, è riuscito ad entrare nella sala consiliare ma ha dichiara di avere vissuto nelle ore successive un'esperienza più che sgradevole. “La cosa è stata veramente tragica”, afferma. “Avevamo organizzato una manifestazione silenziosa su blog e tramite mail, li volevamo punire con il nostro silenzio”. “Anzitutto”, racconta, “ci siamo attaccati al vetro delle porte per poter entrare e infatti siamo entrati per primi. Ma quando siamo entrati c'erano delle persone già sedute”.
Già “davanti all'ingresso c'erano 70 persone provenienti da Bergamo. Addirittura, quando siamo entrati, un vigile ci ha chiesto la nostra opinione”. Il concetto di fondo, o meglio la cosa di cui si lamenta il presidente di “Segratefelice”, è il fatto che “quando la sala era piena, di cittadini di Segrate se ne contavano solo sette o otto. Inoltre, le forze dell’ordine che piantonavano l'ingresso decidevano chi poteva entrare e chi no”.
Procopio rileva che questo clima, già molto pesante, ha raggiunto il suo culmine quando “si sono visti salire dall'ascensore del comune alcuni skinheads, che, una volta andati, qualcuno sostiene abbiano detto che “qui non c'è da menare””.
Un'atmosfera incandescente nella quale, sostiene Procopio, “ci è stato impedito di essere presenti di fronte ai cittadini segratesi e in alcuni momenti non ho avuto paura ma quasi”. Situazione tesa che parrebbe confermata dal “Comitato Per Novegro”, secondo cui “alcuni attivisti dei comitati cittadini sono stati perfino seguiti, con intento intimidatorio, all'uscita del Consiglio comunale”.

Simone Fanciulletti