Sara Marmifero

Città natale: Milano
Età: 24 anni
Stato civile: innamorata e convivente
Figli: nessuno
Titolo accademico: Laurea triennale in Lettere Moderne, iscritta al corso di Laurea specialistica in Giornalismo e editoria
Mansioni: Collaboratrice di 7giorni
Citazione preferita: “Oggi è il domani di cui avevi tanta paura” (Jim Morrison), ex aequo con “Ma lei come parla??? Le parole sono importanti!!!” (Nanni Moretti)
Squadra del cuore: Inter per tradizione famigliare
Hobby: danza classica, film, teatro, immersioni
Da bambina volevo fare: la ballerina, tipico

La mia esperienza a 7giorni: La mia collaborazione con 7giorni è iniziata a gennaio 2010 ed è proseguita fino a settembre, quando per motivi di studio mi sono trasferita in Francia, dove resterò fino a giugno 2011. Di 7giorni mi ha subito colpito la determinazione a confezionare un prodotto di qualità, che al copia e incolla dei comunicati stampa preferisce l'ascolto dei cittadini, delle associazioni e delle realtà imprenditoriali che operano nel locale. Soprattutto, un giornale che invece di indossare una veste ritagliata su imitazione di altre testate, rinnovando il vizio giornalistico, ahimè abusato, delle notizie fotocopia, prende prima di tutto le misure del proprio lettore. Scrivere per i propri lettori significa lanciare inchieste su tematiche di interesse comune, significa fare giornalismo di servizio, ma anche affrontare con sobria leggerezza un parterre di notizie frivole, che sappiano saziare la curiosità di chi legge. Mi costerà fatica lasciare la Francia, ma una delle ragioni che aiuterà ad addolcire l'amarezza del ritorno è il pensiero di potere rientrare a lavorare in questa piccola ma solida realtà del Sud Est Milano. Nella convinzione che un territorio senza voce è un territorio povero, privo d'identità, nonché terreno fertile per ingiustizie sociali.   
Cosa mi auguro per il 2011: Quello che si augura la maggior parte dei miei coetanei. Potere lavorare nel campo per il quale si è studiato, con una paga dignitosa che permetta di arrivare a fine mese e un contratto in mano. Ma, dal momento che ogni volta che mi auguro qualcosa per il nuovo anno puntualmente non si verifica, o provoca degli effetti collaterali non voluti, forse è meglio starsene zitti, non farsi troppe aspettative e farsi sorprendere. Ecco, mi aspetto molto dalle piccole cose.