Strumentazioni elettroniche avanzate per processi industriali ottimizzati

Sono davvero tanti gli strumenti elettronici che possono essere utilizzati nel settore dell’automazione industriale, e tra questi meritano di essere messi in evidenza gli ionizzatori per la purificazione dell’aria, che consentono di rimuovere la polvere e di eliminare l’elettricità statica. Si tratta di strumenti molto efficienti che hanno la capacità di far sparire l’elettricità statica grazie agli ioni negativi che emettono, e che si legano in automatico con le particelle che si trovano nell’aria. Nel novero dei settori in cui gli ionizzatori vengono applicati con successo vanno ricordati l’industria del packaging e lo stampaggio della plastica; più in generale, comunque, il riferimento è a tutte quelle automazioni in cui si verifica il trasporto di componenti sensibili.  Fratelli Frigerio è uno dei marchi che producono questo tipo di strumentazione elettronica industriale, garantendo qualità ed efficienza.

Le applicazioni di uno ionizzatore industriale

Un esempio di come lo ionizzatore industriale possa trovare applicazione è rappresentato dalla rimozione di elettricità statica dalle pellicole, al fine di evitare che la polvere aderisca. Nel caso delle pellicole da imballaggio, per esempio, è importante fare in modo che la sostanza di riempimento non aderisca alla pellicola, mentre per i prodotti da stampo in pellicola occorre scongiurare l’aderenza al trasportatore. Non vanno dimenticati, in questa rassegna, gli alimentatori automatici: in tal caso l’obiettivo di uno ionizzatore è impedire che il dispositivo possa essere occluso. Gli ionizzatori industriali possono avere conformazioni e configurazioni differenti a seconda delle applicazioni a cui sono destinati: ci sono, per esempio, quelli a ventola, quelli a ugello e quelli a barra.

Gli altri strumenti elettronici industriali

La grande famiglia della strumentazione elettronica industriale comprende, poi, i vacuostati, i pressostati e i flussostati, dispositivi il cui compito è quello di garantire misurazioni precise e accurate di parametri differenti. I regolatori elettropneumatici, invece, sono in grado di intervenire sulla pressione dell’aria. Tutti questi strumenti permettono di capire quanto sia importanti essere consapevoli delle condizioni e delle caratteristiche degli ambienti di lavoro in cui si svolgono i processi industriali.

I pressostati vacuostati

I pressostati vacuostati possono essere considerati come degli interruttori che vengono controllati dalla pressione e dalla depressione. In particolare, la posizione dei contatti varia a seconda del valore che viene regolato sulla scala e della pressione nel soffietto. Le possibilità di impiego sono molteplici nel settore dei fluidi, sia liquidi che gassosi, a condizione che non siano corrosivi. I vacuostati digitali possono essere utilizzati per vuoto o per pressioni positive; caratterizzati da dimensioni compatte che ne migliorano la maneggevolezza e ne garantiscono la semplicità di utilizzo, sono muniti di un codolo che consente il loro diretto innesto su un raccordo istantaneo. Inoltre, integrano un led di visualizzazione e un trimmer di regolazione.

Come funziona un vacuostato

I pressostati e vacuostati hanno il compito di regolare o di controllare una pressione o una depressione all’interno di un circuito pneumatico o di un circuito idraulico. Essi, inoltre, possono essere usati per il controllo e la regolazione delle pressioni in virtù del loro tempo di risposta veloce e della loro notevole ripetibilità. Il cambiamento di pressione viene convertito in segnale elettrico On o Off nel momento in cui si raggiungono i punti di intervento regolati. I pressostati e vacuostati sono utili per le applicazioni caratterizzate da alte cadenze sia perché sono molto robusti sia perché nel corso del tempo assicurano una notevole tenuta delle regolazioni. Si differenziano in virtù di campi di regolazione dei punti di intervento particolarmente ampi. Ci sono, poi, i pressostati universali, che non sono altro che pressostati e vacuostati elettronici che presentano la stessa uscita analogica dei sensori.

Il principio di funzionamento dei pressostati

I pressostati e vacuostati sono dispositivi concepiti per la regolazione tra due soglie e si caratterizzano per dei punti di intervento superiore e inferiore che possono essere regolati in modo autonomo. Il cosiddetto differenziale consiste nella differenza tra i due punti in questione, e la sua entità è variabile; è grazie ad essa che è possibile provvedere alla regolazione con differenziali piccoli o grandi. Il funzionamento è totalmente elettronico in mancanza di parte meccanica in movimento. Nel caso di un sensore di pressione, invece, il segnale elettrico che esso trasmette viene amplificato e convertito in segnale analogico a seconda dei modelli.

I regolatori elettropneumatici

Per quel che riguarda i regolatori elettropneumatici, il loro funzionamento prevede l’attivazione dell’elettrovalvola di alimentazione nel momento in cui aumenta il segnale di ingresso. Così, una parte della pressione di alimentazione modifica la pressione di uscita dopo essere passata tramite l’elettrovalvola di alimentazione. Attraverso il sensore di pressione, l’aria di uscita fa ritorno al circuito di controllo e viene resa proporzionale al segnale di ingresso per effetto di una funzione di correzione; è così che si può giungere a una pressione di uscita che è proporzionale al segnale di comando