Affaire Bellaria, finalmente un accordo sulle mitigazioni. Il caso si avvia alla soluzione?

Si rasserena il clima sull’Affaire Bellaria, gli operatori accettano di sedersi ad un tavolo per proporre opere di mitigazione
Il Sindaco, nella riunione svoltasi il giorno 21 giugno, presso il Comune di Peschiera Borromeo, ha chiesto alle parti in causa di proporre soluzioni per mitigare i problemi esistenti nell’insediamento di Bellaria, e sembra che per la prima volta, invece di litigare a colpi di ricorsi e ingiunzioni, tutti gli operatori (qualcuno con qualche malumore dovuto all’atteggiamento della Mapei sulla rilevanza economica dell’operazione) si sono resi disponibili a studiare soluzioni.

In particolare è da sottolineare come per la prima volta dopo numerosi inviti Idea Fimit Spa (subentrante a First Atlatic Sgr Spa) abbia messo da parte la liunea della battaglia legale e abbia aderito all’appello del sindaco Falletta per trovare una soluzione condivisa. In una comunicazione inviata il giorno 22 giugno 2012, Idea Fimit Spa scrive: «Egregi tutti, si fa seguito all'incontro svolto presso il Comune di Peschiera in data 21 giugno u.s. e, come da richiesta del Sindaco, proponiamo di costituire un gruppo tecnico di lavoro che affronti e risolva i problemi di mitigazione acustica dei rumori immessi dalla ditta Mapei Spa nelle aree del PII Bellaria. Proponiamo che tale gruppo sia costituito da: arch. Gerosa per Idea Fimit; dott. Raimondi per Sviluppo Edilizio, Cooperativa S. Giuseppe, Cooperativa Dante; ing. Geppetti per la società Mapei. Il gruppo così costituito è già informalmente attivato e può iniziare il lavoro in brevissimo tempo. Si resta in attesa di riscontro e si inviano i migliori saluti». «Un passo avanti – ha dichiarato il sindaco di Peschiera Borromeo Antonio Falletta –. Gli acquirenti delle case aspettano con ansia una soluzione, che noi abbiamo tutta l’intenzione di trovare per tutelare quelle famiglie che hanno investito i loro risparmi e ora si trovano in balia di una situazione intricata; ci impegneremo fino a quando non si sarà definita la questione. Nel momento in cui rilasceremo l’agibilità e l’abitabilità – ha concluso il Sindaco – vorrà dire che siamo arrivati alla definizione di una brutta pagina urbanistica peschierese».

«Valutiamo pure le mitigazioni da fare ma la spesa non può essere solo a nostro carico» .
Queste le dichiarazioni di Ferdinando Tirloni presidente della Cooperativa San Giuseppe (uno dei quattro operatori), all’indomani dell’incontro in municipio con l’Amministrazione comunale e gli altri operatori dell’intervento di Bellaria. Durante l’incontro la Mapei si è dichiarata disponibile ad approvare nel suo stabilimento tutte le opere necessarie relative alla mitigazione dei problemi evidenziati dal Comitato tecnico rischi dei Vigili del fuoco e dalla relazione del Politecnico di Milano, ma a patto di non sostenere nessuna spesa. Mitigazioni da fare anche per il deposito dei perossidi, per il quale Mapei non ha voluto sentire ragioni sullo spostamento. «Ma come? Mapei fa rumore – ha dichiarato Tirloni – e noi dobbiamo insonorizzare tutto il suo stabilimento? Questa è una forzatura. Come dire: siccome noi siamo qua dal 1975 possiamo fare tutto il casino che vogliamo. Non possiamo mitigare tutte le fonti di rumore, i nostri tecnici ci stanno lavorando, ma bisognerà concentrarsi su quelle più rappresentative. L’atteggiamento della Mapei sul deposito dei perossidi ci ha lasciato sbigottiti e il fatto che si sia sfilata dalle proprie responsabilità rendendosi disponibile solo a farci intervenire senza nessun tipo di collaborazione, è quasi una presa in giro. I nostri legali continuano a dirci che è Mapei che si deve adeguare e non noi. Quindi  disponibili a parlarne, ma la spesa non dovrà ricadere solo su di noi  -ha concluso il Presidente della cooperativa San Giuseppe- non la possiamo sostenere, e ci costringerebbe ad andare fino in fondo legalmente».

Il permesso a costruire imponeva il deposito di un piano mitigazioni alla Mapei, mai avvenutoMapei per mezzo del direttore dello stabilimento di Robbiano di Mediglia, dott. Andrea Perego, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale; ma secondo indiscrezioni rivelate durante l’incontro del 21 giugno, la posizione di Mapei si fa forte del permesso a costruire rilasciato 5 giorni dopo l’insediamento dell’allora neo sindaco Antonio Falletta, precisamente il 2 luglio 2009. Nel documento l’ing. Elena Pavese, responsabile del settore Gestione del territorio, rilasciava il permesso a costruire all’operatore First Altantic Real Estate Spa a patto che questi depositasse a Mapei  prima dell’inizio dei lavori, un progetto di mitigazione della sorgente di rumore esistente presso lo stabilimento. Tale progetto doveva contenere la definizione dei tempi di esecuzione e le opere necessarie, secondo quanto indicato nella valutazione previsionale di clima acustico. Secondo Mapei l’atto non è mai stato depositato; se lo fosse stato, le avrebbe consentito di fare le opportune controdeduzioni. Motivo per cui Mapei non intende, oggi, tirare fuori un centesimo.

Giulio Carnevale