Benvenuti a Canzo, il quartiere della disperazione

Inquinamento, rumori molesti e disagi viabilistici: i racconti di una comunità vessata dai disagi

Siamo orrendamente disperati”: così ha esordito il signor Bolzoni, abitante nella frazione Canzo di Peschiera Borromeo. A cosa è dovuta tutta questa disperazione? Abbiamo passeggiato tra le poche vie del quartiere, siamo entrati in casa dei cittadini peschieresi dimenticati dalle Amministrazioni comunali del presente e del passato e abbiamo raccolto le testimonianze che accusano malcontento ed esasperazione e che ormai si trascinano da anni. 

Il signor Giovanni Ferrari, che vive nel quartiere dal 1969, in questi anni si è fatto portavoce degli abitanti di Canzo con lo scopo di denunciare a ormai 3 diverse Amministrazioni comunali lo stato di abbandono in cui versa la piccola frazione: ebbene, ad oggi quasi nulla è stato fatto per arginare i problemi segnalati, nonostante una petizione presentata nel 2007. Il quartiere si trova all’interno di una vasta zona industriale di Peschiera Borromeo, dove le aree di sviluppo delle aziende aumentano a vista d’occhio.
Non meno di sei mesi fa è stata resa operativa un’immensa distesa di capannoni del corriere Tnt, che, a detta dei cittadini, ha aggravato la già precaria vivibilità della zona, in particolare di tutti coloro che abitano in via Fratelli Bandiera. Il disagio maggiore per gli abitanti, ci spiega Ferrari, è dovuto al continuo passaggio di immensi tir proprio a ridosso delle abitazioni: la velocità sostenuta, il rumore, l’inquinamento che entra direttamente in casa sono tra i problemi più segnalati. A testimoniare la drammaticità del problema, il signor Bolzoni ci invita nel suo appartamento, dove mostra gli interventi che ha dovuto apportare affinché soffitto e stipiti reggano al passaggio dei tir. “Vedete quella crepa sul soffitto? L’ho già riparata più di una volta, ma i continui tremori per il passaggio dei camion la riapre”, spiega. Proseguiamo la visita e il gentile signore ci mostra un’altra opera di manutenzione apportata alla porta d’ingresso: “Ho dovuto tassellare al muro gli stipiti perché la porta stava venendo giù a causa delle forti vibrazioni. É una disperazione, quando passa un tir trema tutta la casa, persino i bicchieri nei mobili tremano”.
A seguito delle segnalazioni degli abitanti, l’Amministrazione Tabacchi, in accordo con il comandante dei Vigili di Peschiera Borromeo, ha fatto installare in ingresso e in uscita di via Bandiera due cartelli di divieto di transito ai mezzi pesanti, accompagnato da un limite di velocità di 30 km all’ora. Chiediamo se quest’intervento ha portato un miglioramento e la risposta è quasi grottesca: “Abbiamo contato quanti camion passano in una giornata: ad oggi sono circa 150, forse anche di più e sicuramente non vanno a 30 km orari”.
Il signor Ferrari ci invita a proseguire il giro turistico per Canzo e quello che vediamo è: strade da asfaltare con buche ovunque; marciapiedi dissestati a causa del passaggio dei camion che ne tranciano via i cordoli; barriere architettoniche che impediscono a disabili in carrozzina e a mamme col passeggino di poter passeggiare sui marciapiedi; scarsa segnaletica stradale; zone off limits durante la notte frequentate da scambisti e transessuali e uno stato di incuria generale della zona. Gli abitanti denunciano di essere abbandonati dall’Amministrazione: “Qui da noi non arriva nessuna comunicazione e nessuna informazione sulle iniziative del Comune, né giornalini né volantini di nessun tipo”.
“C’è solo quella vecchia bacheca in via IV Novembre e l’ultima comunicazione è del 2008”, dichiara una signora di passaggio, aggiungendo che anche i mezzi pubblici che collegano la frazione col resto di Peschiera Borromeo sono scarsi.  “Se perdo il pullman delle 10 devo aspettare più di un’ora per andare a fare la spesa, altrimenti mi tocca andare a piedi”, conclude.
I cittadini sono esausti e preoccupati: ci mostrano l’ultima mail inviata direttamente al neo sindaco Antonio Falletta in data 11 luglio 2009 che è ancora in attesa di una risposta. Nel frattempo gli abitanti della “Canzo dimenticata” si stanno organizzando per proseguire la loro civile e pacifica manifestazione di malcontento e presto sui balconi e le finestre delle abitazioni fioriranno lenzuola bianche con frasi di denuncia di incuria e abbandono. Che siano più efficaci delle lettere?

Greta Montemaggi