Il Comitato case comunali scrive al Sindaco di San Giuliano chiedendo di farsi portavoce dei disagi: «Prima di mettersi tutti in mutande e protestare»

Il Comitato di via Repubblica 15, 17 e 21 ha indirizzato la lettera al Sindaco Marco Segala, al Tribunale di Lodi, al Curatore Fallimentare incaricato per la conduzione del fallimento “Genia”, all' ATS Melegnano-Martesana che sovrintende alla tutela della salute

Case comunali, via Repubblica

Case comunali, via Repubblica

"Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'…"

Inizia con questo richiamo tra l’affettuoso e il garbato richiamo alle sue prerogative la lettera che il comitato case comunali di San Giuliano Milanese ha indirizzato in questi giorni al Sindaco e nell’ordine a tutti gli altri soggetti che sono coinvolti nella gestione del fallimento Genia, che aveva come dotazione il patrimonio immobiliare del Comune: scuole, palestre, cinema e le case comunali, circa 200 appartamenti. È da tempo che gli inquilini hanno intrapreso la strada del dialogo e della ricerca di soluzioni ai numerosi problemi che hanno elencato in un cahier de doléances. Alcuni molto gravi, come la presenza di amianto nelle strutture e altri di natura economica come la revisione degli affitti in base al reddito come stabilisce la legge regionale, le questioni legate alla manutenzione e la ripartizione delle spese di gestione. Il Comitato di via Repubblica 15, 17 e 21 ha preso pazientemente carta e pena e ha indirizzato la lettera oltre che al Sindaco Marco Segala, al Tribunale di Lodi, Sezione Fallimentare competente per Territorio, al Curatore Fallimentare che è stato incaricato per la conduzione del fallimento “Genia”, alla ATS Melegnano-Martesana che sovrintende alla tutela della salute e alla società che amministra gli stabili. «Ciao Marco, ciò che abbiamo potuto fare lo abbiamo fatto tutto ormai e compiuto. Ora necessita un dialogo teso ad affrontare e possibilmente risolvere le varie questioni sollevate…».  E qui vengono elencate tutte le sollecitazioni avanzate, finora senza risposta, in particolare viene messa in evidenza l'omissione di intervento da parte della ATS. E così prosegue: «Ti risparmiamo la situazione degli stabili e dell'impossibilità per alcuni inquilini di fare fronte alle spese dell'affitto in quanto sono cambiate le situazioni economiche, per alcuni positivamente ma per molti altri negativamente in quanto rimasti soli per sopraggiunta vedovanza, per allontanamento dei figli che giustamente intraprendono la loro vita», come viene ricordato ha avuto modo di constatare lo stesso Sindaco in una affollata assemblea negli scorsi mesi. E per finire si augurano e sperano vivamente nel suo impegno anche nei confronti del curatore fallimentare. Saprà il Sindaco farsi portavoce di questi disagi presso i responsabili della gestione e si occuperà lui stesso di realizzare le opere di sua competenza? E quello che sperano al Comitato prima di doversi “mettere tutti in mutande e protestare nella pubblica piazza”. Info per il Comitato, il presidente Valter Serafin, via Repubblica 21, Tel. 3382069268, [email protected].
Paolo Rausa