Recuperato a Sesto Ulteriano un coperchio di sarcofago del III Secolo

L’importante scoperta è stata effettuata 4 anni fa da un membro di Italia Nostra Milano Sud-Est. Il recupero è stato effettuato con l'ausilio della Protezione Civile locale

Il recupero del reperto

Il recupero del reperto

Italia Nostra: «La precedente giunta se ne era completamente disinteressata»

Un importante pezzo di storia riemerge dai terreni del Sudmilano, grazie all’impegno ed al lavoro dei volontari di Italia Nostra. È stato laborioso e complesso il recupero, effettuato sabato 14 ottobre, di un coperchio di sarcofago risalente al III/IV secolo, fortuitamente scoperto oltre 4 anni addietro da Maurizio Bramini, membro di Italia Nostra Milano Sud-Est, che ne aveva riconosciute le estremità emergenti dal margine di un fosso nelle campagne attigue alla tangenziale Ovest, a Sesto Ulteriano. L'operazione è stata condotta dai volontari di Italia Nostra con l'ausilio della Protezione Civile locale e alla presenza di Stefania De Francesco, funzionario di zona della Soprintendenza, con Gianluca Mete conservatore dell’Area Archeologica Museo ex-Conventino di Lodivecchio. «Un recupero che si attendeva da tempo – commenta Cristiana Amoruso, presidente di Italia Nostra Milano Sud Est -, reso possibile solo grazie alla nuova Amministrazione di San Giuliano. Dopo la segnalazione sono passati 4 anni prima che, grazie all’interessamento e all’impegno di Alessandra Magro, ex assessore alla Cultura del comune di San Giuliano, è stato possibile spostare il manufatto e predisporne il recupero. Infatti, la precedente giunta se ne era completamente disinteressata». Il coperchio è stato portato in deposito, in attesa della pulitura e del restauro. «La terza e ultima fase - aggiunge Amoruso - sarà quella di trovare un luogo adatto alla sua ricollocazione, in modo che ne sia garantita la fruibilità pubblica. La soluzione più congeniale sarebbe che il prezioso reperto rimanga nel comune di San Giuliano, come testimonianza concreta di un territorio ricchissimo di evidenze storiche. Del resto queste aree che si affacciano sulla via Emilia, antica strada consolare, con ogni probabilità erano costellate di ville e necropoli».
Redazione Web