Segrate in campo contro la violenza sulle donne: presentato il corso di autodifesa "consapevole"
Di violenza nei confronti delle donne si parla molto, ma basta leggere un quotidiano per comprendere che la strada da fare è ancora molto lunga. E Segrate si fa "strada": giovedì 4 dicembre al Centro Verdi è stato presentato il corso di difesa personale organizzato dall'Associazione D come Donna in collaborazione con l'amministrazione comunale. Sei incontri guidati da due professionisti: la Dott.ssa Ottavia Zerbi, responsabile del servizio di Telefono Ascolto di D come Donna, per la parte di approfondimento psicologico e Diego Dell'Ernia, Maestro di Arti Marziali e istruttore di difesa personale per l'aspetto più pratico. Al termine del percorso non sarà rilasciato nessun "patentino di sicurezza", ma tanti strumenti per raggiungere una capacità di difesa consapevole del proprio spazio personale
Segrate scende in campo su un tema di
grande attualità come quello della violenza sulle donne. «Di
violenza nei confronti delle donne si parla molto – aveva
dichiarato Maria Assunta Ronchi, assessore alle Pari Opportunità del
Comune di Segrate in occasione
della Giornata internazionale contro la violenza femminile celebrata
lo scorso 25 novembre - ma
basta leggere un quotidiano per comprendere che la strada da fare è
ancora molto lunga».
E per intraprendere questa “strada”, come anticipato, giovedì
4 dicembre al Centro Verdi di Segrate è stato presentato il
corso/percorso di difesa personale rivolto a tutti – con
particolare attenzione verso i soggetti ritenuti più deboli -
organizzato dall'Associazione D come Donna in collaborazione con
l'amministrazione comunale, con lo scopo di fornire gli strumenti per
raggiungere una capacità di difesa consapevole del proprio spazio
personale. A guidare il percorso articolato in sei incontri – in
compresenza la psicologa e l'istruttore di difesa personale - saranno
due professionisti: la Dott.ssa Ottavia Zerbi, responsabile del
servizio di Telefono Ascolto di D come Donna, seguirà la parte di
approfondimento psicologico e Diego Dell'Ernia, Maestro di Arti
Marziali e istruttore di difesa personale per l'aspetto più pratico.
«Quando abbiamo pensato al
senso di questo corso – ha
raccontato Ottavia Zerbi - ci
siamo immaginate tutte quelle situazioni di violenza “occasionale”
- aggressioni in strada, scippi – purtroppo sempre più frequenti.
La nostra idea, quindi, parte dalla presa di coscienza di una realtà
diffusa e dalla volontà di offrire l'opportunità di infondere,
tramite un percorso affrontato insieme a professionisti, maggior
sicurezza e consapevolezza su come affrontare psicologicamente alcune
situazioni pericolose».
E come? «anche sfruttando
al meglio quell'emozione – la paura – fondamentale per la nostra
sopravvivenza – ha aggiunto – perché acquistare la giusta
consapevolezza significa appunto saper sfruttare la paura in senso
positivo, non permettere che si trasformi in una reazione di panico o
paralisi. Questo sarà reso possibile grazie a un allenamento
“mentale” - ha spiegato - che porterà al riconoscimento
consapevole di chi ci troviamo davanti per poi mettere in atto delle
pratiche di difesa che diventeranno automatismi per il nostro
cervello. Tutto questo alla fine ci porterà a saper difendere
consapevolmente il nostro spazio personale. Attenzione però – ha
concluso - nessun “patentino di sicurezza”, solo strumenti in
più».
«Nessuno
di voi si trasformerà in un Superman o in una Wonder woman»,
ha sottolineato il Maestro Dell'Ernia nel suo intervento in cui ha
spiegato il metodo utilizzato nel corso, il Krav Maga – che
significa letteralmente “combattimento con contatto” - utilizzato
in principio dall'esercito israeliano, poi dall'FBI e successivamente
dai civili. «Semplice,
intuitivo e adatto a tutte le età – ha detto - non richiede una
preparazione fisica. Insegna alcune mosse per liberarci velocemente,
neutralizzare rapidamente l'aggressore per poi mettersi in salvo».
«Ma la
difesa personale deve essere l'estrema ratio»,
ha sottolineato un Maresciallo dei Carabinieri invitato tra i
relatori. «Vale
la pena rischiare la propria vita per un piccolo furto? - ha aggiunto
– in certe situazioni, se possibile, è sempre meglio prima cercare
di mettersi in salvo e poi denunciare il fatto alle Forze
dell'Ordine».
A sottolineare l'importanza di rivolgersi sempre alle istituzioni
preposte, anche il sindaco Alessandrini che portando il suo saluto e
il suo sostegno all'iniziativa ha ribadito: «Non
abbiate mai timore nel rivolgervi alle istituzioni».
Per maggiori informazioni: [email protected]
Cristiana Pisani