Stop al femminicidio: esposto un drappo rosso sulla facciata del Comune di Segrate

Accolto l’appello della presidente della Camera, Laura Boldrini, dopo l’omicidio della 22enne romana Sara Di Pietrantoni

L’assessore: «Necessario indignarsi di fronte a ogni forma di violenza e discriminazione»

Un drappo rosso contro il femminicidio, e più in generale contro le violenze di genere, è stato esposto sulla facciata del municipio di Segrate, in via I Maggio. L'amministrazione ha aderito all’appello lanciato anche dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che, in seguito all’omicidio della 22enne romana Sara Di Pietrantoni, nei giorni scorsi ha appeso un lenzuolo rosso, simbolo del sangue versato dalle donne, alla finestra del suo ufficio a Montecitorio. «Come esseri umani dobbiamo condannare e deplorare ogni discriminazione contro le donne, dalla violenza al mancato riconoscimento della loro dignità come persone – ha commentato Santina Bosco, assessore delegata alle Pari Opportunità - . Come cittadini di un paese civile dobbiamo indignarci tutte le volte che una donna viene violentata o uccisa perché non si è piegata a un uomo-padrone. Ma è violenza anche quando una donna viene discriminata nella vita di tutti i giorni: quando si prevede per le bambine solo una vita di madri di famiglia, quando una donna non viene assunta perché ha figli piccoli da accudire, quando a una donna non si riconoscono gli stessi diritti di un uomo. Le relazioni sociali tra i due sessi devono essere improntate al rispetto reciproco, a prescindere da ogni forma di diversità. E non saremo un paese civile finché questo non si sarà avverato». Il bilancio degli omicidi dall’inizio del 2016 purtroppo è ancora una volta tragico, con 59 donne assassinate dai loro mariti, fidanzati o corteggiatori rifiutati.
Redazione Web