Un testimone: "Sparavano inneggiando ad Allah" . Il pericoli di altri attentati  fa chiudere in casa i parigini. «Un orrore, sangue dappertutto» racconta un testimone.  Il Viminale innalza misure di sicurezza anche in Italia. Uomini armati hanno aperto il fuoco nel bar "Le Carillon" e al ristorante "Petite Camboge", vicino al Bataclan, uccidendo diverse persone e ferendone molte altri. In un discorso televisivo alle 23:50 il presidente della Repubblica François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza e la chiusura delle frontiere per evitare la fuga o l’ingresso di altri terroristi. Le sparatorie sono scoppiate venerdì sera nel decimo e undicesimo distretto di Parigi, nei pressi della rue Bichat, e vicino al Bataclan, e hanno provocato  42 morti, e molti feriti. Un giornalista di Liberazione, in loco, evoca un "incubo". La polizia è sul posto. Testimonianze parlano cinque o sei terroristi a volto scoperto.  
Al  Carillon l'attacco è avvenuto verso le 21.30,  due terroristi che avrebbero iniziato a sparare a sangue freddo senza preavviso.  I testimoni hanno raccontato di un uomo che ha sparato due raffiche di armi automatiche, nel ristorante di fronte, "la Petite Camboge". Ci sono dieci corpi a terra senza vita. Al Bataclan, la sala concerti stavano suonando i Eagles of Death Metal. Uomini armati sarebbero entrati e sparando all’impazzata hanno preso in ostaggio circa 100 persone e dalle ultime notizie, i terroristi stanno decimando gli ostaggi uno a uno, una carneficina. Un Blitz delle forze di Polizia tenta di salvare gli ostaggi, rispondendo alla richiesta di aiuto di un ostaggio riuscito a salire al piano superiore inviando messaggi su Twitter alla Polizia. Allo Stade de France due kamikaze si fanno esplodere durante la partita Francia-Germania, 40 morti. L'Isis rivendica gli attentati.