Con la pandemia le imprese sono più esposte alla malavita

Lo rivelano i dati del sondaggio “La criminalità ai tempi del Covid” realizzato da Confcommercio. Colpiti soprattutto i settori della ristorazione e della ricettività

“La criminalità ai tempi del Covid: quali pericoli per le imprese”. È il sondaggio realizzato da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (411 le imprese che hanno risposto) i cui risultati sono stati presentati giovedì 26 novembre. I dati raccolti evidenziano che, rispetto al mese di giugno, sono più che raddoppiate le proposte “anomale” di aiuto economico, acquisto dell’azienda a un valore inferiore a quello di mercato, cessione delle quote aziendali fatte alle imprese: dal precedente 9% al 19% di oggi. Ad essere colpiti sono stati soprattutto i settori della ristorazione (20%) e della ricettività (21%). Ma non solo. Da giugno a novembre, infatti, si sono triplicati i danneggiamenti, (12% rispetto al precedente 4%). Vittime in particolare il settore automobilistico (29%), la ricettività (21%) e la ristorazione (19%). In aumento anche furti ed effrazioni: i furti hanno colpito di più l’oreficeria (14%), la ristorazione (11%) e il dettaglio non alimentare (10%). «In questa situazione di grave difficoltà per molte aziende - sottolinea il vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza Mario Peserico -, è ancor più importante intensificare il monitoraggio di questi fenomeni, rafforzare la collaborazione con le istituzioni, soprattutto far arrivare i ristori rapidamente e in modo congruo in rapporto alle perdite di fatturato».

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