Riaperture, Fontana: «Troppi apericena e bar sommersi di persone»

Il presidente lombardo avverte: «Così non va, se la situazione non cambia saremo costretti a chiudere i locali». Intanto però si riduce il numero di ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive

Attilio Fontana

Attilio Fontana

«Sicuramente è andata meglio di come immaginassi. Ho visto che c'è stato grande rispetto da parte dei cittadini delle regole che abbiamo consigliato e imposto, rispetto a mascherine e distanziamento, quindi direi bene. Purtroppo, ci sono ancora piccole sacche, ci sono alcune attività sulle quali non riusciamo ad avere una convinzione sufficiente: troppi apericena, troppi bar sommersi di persone e questo non va assolutamente bene. È chiaro che, se la cosa dovesse continuare, saremmo costretti a chiudere quelle attività». Lo ha affermato a Storie Italiane su Rai 1 il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando la situazione nei primi giorni delle riaperture. «Noi abbiamo dato la possibilità di riaprire bar e ristoranti – ha aggiunto -, a condizione che si rispettino certe regole. Se queste regole non vengono rispettate e la gente si ammassa in un bar è chiaro che purtroppo non potremo continuare a lasciare quella libertà». Per quanto concerne il numero dei contagi di ieri (martedì 19 maggio, ndr.), Fontana ha spiegato che è in linea con quello dei giorni precedenti, a fronte però di un incremento sostanziale dei tamponi. «In realtà è sempre difficile fare dei rapporti oggettivi – ha concluso il presidente -, bisogna tenere conto del numero di tamponi che viene fatto. La cosa positiva da sottolineare è che si è ridotto il numero dei ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive».
Redazione Web

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