Mediglia, un sabato speciale per Bettolino: inaugurato il nuovo Centro polifunzionale e intitolata la nuova Piazza ai Martiri delle Foibe

Fabiano: «Oggi diamo ai cittadini un luogo dove promuovere la cultura, dove è possibile organizzare meeting, eventi sovra comunali, per le nostre realtà. A Mediglia una struttura così mancava. La mia candidatura a sindaco? Se me lo chiedono i cittadini io ci sono» |Guarda i Video|

La Giunta sotto la Targa ai Martiri delle Foibe e sullo sfondo il nuovo Centro

La Giunta sotto la Targa ai Martiri delle Foibe e sullo sfondo il nuovo Centro

Intervista a Gianni Fabiano, Vicesindaco di Mediglia

«Oggi diamo ai cittadini un luogo dove promuovere la cultura – spiega Gianni Fabiano Vicesindaco di Mediglia -, organizzare meeting ed eventi sovra comunali, per le nostre realtà. Quando ho cominciato il mio impegno politico in molte frazioni c’erano situazioni problematiche, servizi mancanti, e dove esistevano, avevamo gravi problemi di gestione. I servizi non bisogna solo realizzarli ma bisogna anche tenerli sempre attivi per cittadini. Oggi sono particolarmente orgoglioso per questo risultato, non solo per Bettolino che con questa struttura completa la grande offerta sociale, culturale e ricreativa presente nella frazione, ma per tutta la città. A Mediglia una struttura così mancava e sarà molto utile a tutta la popolazione. Il valore dell’intervento è di circa un milione di euro. Il Centro ha una capienza di 200 persone e gli spazi interni possono essere adattati a ogni esigenza. Le Associazioni hanno accolto in nostro invito a utilizzare la struttura per far conoscere a tutti le grandi potenzialità di questo Centro Polifunzionale Teatro. Siamo soddisfati anche per la scelta d'intitolare la nuova Piazza ai Martiri delle Foibe, lo facciamo in modo trasversale come abbiamo amministrato, perché la storia fa parte di un percorso di un intero popolo e la memoria e il ricordo appartiene a tutti. Abbiamo voluto concludere questo mandato con una intitolazione importante».
«Un dicotomia fra la cultura che questo centro diffonderà in futuro e la storia dei Martiri delle Foibe che appartiene, al nostro passato», questo è il riassunto di Alessandro Bonfanti Presidente del Consiglio di Mediglia per questo sabato speciale per la frazione di Bettolino e per l’intero comune di Mediglia. La giornata di oggi ha visto l’inaugurazione di un moderno centro polifunzionale e teatro e l’intitolazione della Piazza che ospita la nuova struttura comunale ai Martiri delle Foibe. Alessandro Bonfanti discendente di una famiglia costretta all’esilio dalla furia ideologia dei titini, membro del Comitato 10 Febbraio, ha ricordato come da adolescente leggeva con suo nonno La Voce di Fiume il periodico d'informazione dei fiumani nel mondo, e come la tragedia del confine orientale avesse sempre fatto parte delle storie della sua famiglia. Sua madre, Nadia Andreatta nata qualche anno dopo l’esodo, ha voluto portare alla cerimonia di oggi, la foto di suo papà e suo zio entrambi scomparsi da anni, per dare loro un bricciola di giustizia, ancora con più orgoglio, perché l’inziativa della intitolazione ai Martiri delle Foibe di un luogo toponomastico è nata propria per una Mozione di suo figlio. «La proposta, appoggiata immediatamente da tutta la maggioranza e sostenuta dal sindaco Paolo Bianchi e da tutta la Giunta, fu approvata in Consiglio comunale senza voti contrari» afferma con orgoglio Alessandro Bonfanti.

Il 5 giugno 2021 avrebbe dovuto concludersi il mandato di questa amministrazione, prolungato di qualche mese per l’emergenza Covid, da più parti il Vicesindaco Gianni Fabiano è indicato come candidato sindaco in continuità con questa maggioranza, alle prossime elezioni amministrative di ottobre. Fino a ora non ci sono stati annunci ufficiali, ma tanto meno smentite da parte dell’interessato. In questa giornata di celebrazioni non abbiamo potuto fare a meno di chiedere all’interessato come stanno le cose, ecco la sua risposta: «Se le voci che avete sentito vengono dai cittadini e me lo stanno chiedendo, mi troveranno pronto ad accettare la candidatura».

La storia della famiglia del Presidente del Consiglio