Bellomo: le accuse di Raimondi? «Diffamatorie»

Lo scorso numero Giovanni Raimondi, leader del partito “Gente Comune Melegnano”, ha lanciato il suo “J’accuse” nei confronti del Sindaco Avv. Bellomo e del Dott. Vitullo, responsabile del Settore Cultura e Sport del Comune di Melegnano.

Lo scorso numero Giovanni Raimondi, leader del partito Gente Comune Melegnano, ha lanciato il suo “J’accuse” nei confronti del sindaco avvocato Vito Bellomo e del dottor Vitullo, responsabile del Settore Cultura e Sport del Comune di Melegnano. Il focus della questione riguarda la vecchia gestione della piscina comunale a opera della Cooperativa Promo, rea di non aver pagato, a Palazzo Broletto, le utenze per un importo approssimativo di 367.800 euro. Da contratto, infatti, il Comune anticipa il pagamento delle bollette in questione per poi riavere, dal gestore, il riaccredito delle somme versate. Abbiamo parlato con il Primo cittadino per fare chiarezza e cercare di dare delle risposte concrete: «Raimondi non è nuovo a questo tipo di accuse diffamatorie e, come ogni volta, il suo castello di carta ricade su se stesso poiché privo di fondamenta. Bisogna, innanzitutto chiarire che non esiste nessun “buco” nelle casse cittadine. Attualmente, infatti, è in atto un contenzioso nei confronti della Cooperativa Promo e siamo solo in attesa di recuperare un credito a nostro favore. Non mi risulta, inoltre, che sia attivo nessun procedimento a carico del Comune o nei miei confronti da parte di organi giudiziari; questa persona periodicamente procede ad azioni diffamatorie che vengono, proprio per loro natura, archiviate poiché prive di fondamento. Palazzo Broletto ha posto in essere tutti gli atti necessari al fine del recupero della struttura natatoria comunale, con l’intento di salvaguardare e proteggere l’interesse dei cittadini di Melegnano. Io e il dott. Vitullo, autorizzati dalla normativa vigente, ai fini dell’autotutela, ci siamo anche recati personalmente alla struttura per il reintegro del bene pubblico. Bisognerebbe prestare molta attenzione all’utilizzo dei termini che, se impropri e ai soli fini denigratori, rischiano di mistificare la realtà dei fatti, arrecando danni all’integrità delle persone che quotidianamente lavorano solo per il bene di Melegnano».

Ilaria Piermatteo