L’obiettivo di Melegnano: debellare la mafia
In Municipio una serata dedicata al tema del contrasto alla criminalità organizzata in città
A farsi sotto con la proposta sono stati i gruppi all’opposizione: il Partito democratico, Sinistra Ecologia Libertà e la formazione Centrosinistra Melegnano, guidata dal consigliere di Sel Pietro Mezzi. In trincea anche il consigliere Lucia Rossi di Insieme Cambiamo, da diverso tempo assertore del protocollo di Merlino per il contrasto alle infiltrazioni criminali nei pubblici appalti. L’iniziativa ha fatto le sue prove ufficiali giovedì 27 settembre in Municipio, dove si è tenuto un incontro sul tema legalità e antimafia. Ospite della serata David Gentili, presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano e sostenitore di Avviso Pubblico, rete di amministratori contro le mafie, insieme a Carlo Catena, cronista giudiziario del quotidiano Il Cittadino. Più di 60 i partecipanti, accolti dalla moderatrice Sara Marsico.
Altra notizia è che della mafia, a Melegnano, non c’è notizia. O, per lo meno, poco se ne parla. Il cauto intervento del giornalista Catena non ha evidenziato particolari intrecci mafiosi nel territorio lodigiano e sudmilanese, se non per quanto riguarda singoli e sospettabili episodi. Intervenuto anche Pietro Mezzi: l’ex sindaco e attuale consigliere ambientalista ha portato alla luce l’episodio dell’«incendio doloso» avvenuto poche settimane orsono negli impianti della Mea. E ha espresso preoccupazione per «la presenza di Pietro Pilello, attualmente non indagato né inquisito – ha sottolineato Mezzi – tra i consulenti della società Mea. Pilello, secondo la magistratura, è personaggio contiguo ad ambienti di mafia». Incisivo l’Osservatorio Mafie Sud Milano, da alcuni anni attivo nel melegnanese, che ha sottolineato la comprovabilità del passaggio e addirittura dell’inizio di alcune carriere mafiose proprio a Melegnano.
Marco Maccari