L’arte di Carla Bruschi torna a rinnovare l'esposizione al Bar Ruzza di Peschiera Borromeo

Sei opere in esposizione, tra cui un quadro dedicato a Luigi Ruzza. Un omaggio a chi ha fatto la storia del quartiere e alla forza dell’arte accessibile a tutti

Le opere di Carla Bruschi esposte al bar Ruzza di via Due Giugno a Peschiera Borromeo

Le opere di Carla Bruschi esposte al bar Ruzza di via Due Giugno a Peschiera Borromeo

Carla Bruschi, artista internazionale e cittadina di Peschiera Borromeo, rinnova la sua lunga tradizione di portare l’arte fuori dalle gallerie e dai vernissage per farla incontrare con la vita quotidiana. Come spesso accade da molti anni, anche questa volta Bruschi ha scelto uno dei luoghi simbolo della città per esporre i suoi quadri: il Bar Ruzza di via Due Giugno. Un punto di riferimento per la comunità e, da tempo, una piccola galleria aperta al pubblico, grazie alla sensibilità dell’artista e alla disponibilità dei gestori.

Con un gesto affettuoso e denso di significato, Carla Bruschi ha voluto dedicare una delle sue opere a Luigi Ruzza, storico gestore della Latteria più conosciuta di Peschiera, recentemente scomparso. Un uomo che per decenni ha rappresentato con il suo lavoro, la sua cordialità e la sua presenza un pilastro del tessuto sociale locale. Il quadro, che era già stato esposto insieme ad altre opere in passato, torna oggi in una nuova selezione di sei lavori scelti con cura dall’artista per riaffermare la connessione fra arte, memoria e quotidianità.

«È nei luoghi più semplici – racconta Carla Bruschi – che l’arte può esprimere davvero la sua forza. Quando un quadro smette di essere un oggetto distante e si fonde con i gesti quotidiani di chi prende un caffè, legge il giornale o si ferma a parlare con gli amici, ecco che le emozioni diventano condivise. È lì che l’arte diventa vita».

Il Bar Ruzza, che già in passato ha ospitato diverse esposizioni firmate Bruschi, torna così a essere un crocevia tra il presente e la memoria. I nuovi quadri, affissi alle pareti del locale, sono una selezione eterogenea che racconta il percorso espressivo dell’artista: racconti di donne misteriose, richiami figurativi, esplosioni di colore oro, che dialogano con chiunque varchi la soglia del bar. Non serve alcun biglietto, nessuna prenotazione: basta entrare, guardarsi intorno e lasciarsi trasportare.

«Questo luogo è speciale per me – spiega ancora l’artista – perché è qui che ho iniziato a credere che l’arte potesse essere parte della vita di tutti. Luigi Ruzza mi ha sempre sostenuta e accolta con generosità. Questo quadro è il mio grazie, ma anche un modo per far sì che il suo ricordo rimanga vivo nei luoghi che amava».

L’iniziativa dimostra ancora una volta come l’arte possa essere un ponte tra generazioni, tra passato e presente, tra sfera privata e dimensione pubblica. Un quadro appeso in un bar diventa così molto più di un’opera decorativa: diventa un racconto, un legame, un atto di bellezza e gratitudine.

La scelta di Carla Bruschi di continuare a condividere le sue creazioni nei locali della sua città è un esempio prezioso di come l’arte possa essere vicina, concreta, emozionante. Un’arte che non chiede di essere capita, ma semplicemente vissuta. Non vi resta che passare da Ruzza per un caffè... i gestori vi accoglieranno a braccia aperte!