Peschiera Borromeo, Andrea Coden, un anno dopo: «Abbiamo gettato le basi per una Peschiera che guarda al futuro»
Dalla riorganizzazione della macchina comunale ai cantieri stradali, passando per la ripartenza del teatro, i progetti culturali estivi, le aree cani, il nuovo PGT e la manutenzione dell’illuminazione pubblica. Il sindaco traccia il bilancio del primo anno e anticipa gli obiettivi dei prossimi mesi

Andrea Coden, un anno da sindaco di Peschiera Borromeo
«Abbiamo tante risorse, ma poco personale per metterle a terra»
Un anno fa,
esattamente il 25 giugno 2024, Andrea Coden veniva eletto sindaco di Peschiera
Borromeo al ballottaggio, con appena il 36,89% degli aventi diritto che si
recarono alle urne: un record negativo di affluenza per la storia della città.
Dodici mesi dopo, 7giorni torna a intervistare il primo cittadino per capire
cosa è stato fatto, cosa è cambiato e cosa ci attende nei prossimi mesi. Lo fa
con una lunga intervista esclusiva, nella quale Coden ripercorre un anno di
lavoro intenso, tra difficoltà, riorganizzazioni e piccoli grandi risultati.
Signor sindaco, che anno è stato questo
primo per lei?
«Un anno molto intenso. Essere sindaco è molto più difficile di quanto immaginassi. La macchina comunale è appesantita da norme, regolamenti e dalla cronica mancanza di personale qualificato. Se nel privato un progetto si realizza in una settimana, in Comune servono tre mesi. Nonostante la frustrazione, sono contento del lavoro svolto».
Uno dei primi obiettivi era proprio riorganizzare l’ente. A che punto siamo?
«Abbiamo introdotto un metodo basato su programmazione, verifica e monitoraggio. Abbiamo assunto un nuovo responsabile dell’area finanziaria, un nuovo responsabile del personale e soprattutto una nuova segretaria comunale, la dott.ssa Salvina Venezia. La sua presenza, per la prima volta dopo molti anni, all'80%, ha cambiato positivamente l’organizzazione del lavoro».
Che ruolo ha oggi il segretario comunale a Peschiera?
«È una figura fondamentale, non solo per la legalità degli atti, ma anche come coordinatrice delle attività amministrative. Mancando alcuni dirigenti, sotto di lei operano tutte le posizioni organizzative. Io stesso, fino a poche settimane fa, mi trovavo a svolgere ruoli che non mi competono. La sua presenza è stata una "liberazione"».
Parliamo di lavori pubblici. Cosa è stato fatto e quali criticità restano?
«Il problema più grande è la mancanza di tecnici.
Con uno stipendio netto di 1.500 euro, nessun architetto accetta di venire a
lavorare in Comune. Abbiamo tante risorse, ma poco personale per metterle a terra. Gli
edifici pubblici sono vecchi, spesso degli anni ’70 e ’80, e necessitano di
interventi urgenti. Abbiamo trovato quattro donne straordinarie che reggono
l’ufficio tecnico, ma non basta. Abbiamo attivato convenzioni con
professionisti esterni per accelerare i progetti e affiancare l’ufficio
tecnico, ma è chiaro che il nodo strutturale rimane: senza un rafforzamento
stabile della pianta organica, ogni intervento richiede tempi molto più lunghi
del previsto. Stiamo lavorando anche alla digitalizzazione dei processi per
velocizzare gli iter e ridurre la burocrazia. In questo primo anno, ci siamo
concentrati sugli interventi più urgenti e su quelli finanziabili con fondi
esterni, ma nei prossimi mesi puntiamo a una pianificazione triennale più
ambiziosa, che comprenda anche scuole, edifici comunali e impianti sportivi».
Quali lavori sono stati avviati sulle strade?
«Stiamo rifacendo la segnaletica in via Galvani, Carducci, Verdi, Di Vittorio, Moro. Non è solo estetica: dà ordine e sicurezza. E abbiamo pianificato interventi in tutti i quartieri: San Bovio, Canzo, Linate, Mezzate, Zeloforamagno, Bellaria. Alcuni lavori inizieranno a luglio, altri dopo l’estate. Tutto è stato condiviso con i cittadini nelle assemblee pubbliche. Stiamo inoltre avviando una serie di cantieri per la sistemazione dei marciapiedi più ammalorati, in particolare nelle zone residenziali più datate, e abbiamo destinato risorse anche alla sistemazione dei pozzetti e delle caditoie per evitare allagamenti nelle aree più critiche durante le piogge intense. A breve partiranno anche i primi lotti di asfaltatura straordinaria, che interesseranno sia le arterie principali che alcune vie secondarie spesso trascurate. Il nostro obiettivo è ridare dignità e sicurezza alla viabilità cittadina con una programmazione puntuale e continua».
Qual è la situazione su via Mattei?
«Abbiamo risolto un contenzioso urbanistico
decennale. A luglio/agosto termineranno i lavori. Ho cercato di ascoltare tutti,
mettendo da parte l’orgoglio. La situazione si trascinava da oltre dieci anni a
causa di uno stallo legato a questioni urbanistiche complesse e al mancato
completamento delle opere di urbanizzazione da parte di un soggetto privato.
Abbiamo ripreso in mano l'intera vicenda e lavorato con pazienza per
ricostruire i passaggi amministrativi e trovare un punto di equilibrio tra le
esigenze del Comune e quelle del soggetto attuatore. L’intervento prevede la
sistemazione della viabilità e l’asfaltatura definitiva, che si concluderà
entro l’estate. Questo sblocco consentirà anche di riordinare una parte
importante del tessuto urbano e di mettere finalmente in sicurezza un’area
molto frequentata. È stata una delle pratiche più complicate affrontate in
questo primo anno di mandato, ma abbiamo portato a casa un risultato concreto
per i cittadini».
Aree cani, manutenzioni. Novità?
«Abbiamo preso atto delle numerose segnalazioni arrivate dai cittadini riguardo le condizioni delle aree cani. Il vero problema, fino a oggi, è stato l’assenza di una convenzione con un fabbro, che ci impediva di effettuare interventi rapidi di manutenzione, come la riparazione delle recinzioni danneggiate. Questa convenzione sarà finalmente operativa da settembre. Con questo strumento potremo intervenire in tempi brevi nei punti critici segnalati. Inoltre, stiamo lavorando per migliorare l’illuminazione e la pulizia di questi spazi, rendendoli più fruibili e sicuri per tutti».
Quali progetti sul fronte dell’illuminazione pubblica e dell’energia?
«Si completerà presto la sostituzione dell’illuminazione pubblica con lampade LED. Si tratta di un progetto ampio, che riguarda l’intera città, e che abbiamo messo in cantiere sin dai primi mesi di mandato. Dopo una fase di mappatura e analisi, siamo arrivati alla gara e all’aggiudicazione dei lavori. Il piano prevede la sostituzione di oltre 3.000 punti luce, con un intervento che migliorerà la qualità dell’illuminazione in tutte le frazioni e nei quartieri. I lavori inizieranno entro l’autunno e saranno completati entro la primavera 2026. Il progetto garantirà un risparmio energetico notevole, oltre che minori costi di manutenzione. È una delle azioni più concrete per rendere Peschiera una città più sostenibile, moderna ed efficiente. Sono consapevole delle lamentele che arrivano da molti cittadini: diversi lampioni non funzionano, ci sono guasti frequenti e interi tratti di strada spesso restano al buio. Il problema nasce dal fatto che la rete attuale è obsoleta e, in molti casi, non è coperta da un servizio di pronto intervento realmente efficace. Con il nuovo appalto non solo sostituiremo le lampade, ma attiveremo un servizio di gestione e manutenzione più efficiente. La situazione non è accettabile e capisco perfettamente il disagio. Anche per questo motivo l’intervento sull’illuminazione è diventato prioritario. Inoltre, stiamo valutando di integrare il sistema di illuminazione con una rete di sensori per la smart city e la sicurezza urbana».
Il teatro De Sica è ancora chiuso. Come mai?
«Il teatro De Sica purtroppo presenta ancora oggi importanti criticità
strutturali e impiantistiche che impediscono la riapertura in condizioni di
sicurezza. A novembre 2024 avevamo organizzato un evento simbolico di
inaugurazione, durante il quale il teatro è stato riaperto solo per una serata,
in occasione di uno spettacolo promosso per rilanciare l’attenzione
sull’importanza di questo spazio per la città. Tuttavia, quell’iniziativa non
ha rappresentato una vera e propria riapertura: si è trattato di un’apertura
straordinaria con tutte le cautele del caso. Dopo quell'evento è emerso con
ancora maggiore evidenza che servono interventi strutturali importanti. Per
questo stiamo lavorando a un progetto complessivo di riqualificazione, con
l’obiettivo di restituire il teatro alla cittadinanza in modo sicuro e
duraturo. Nel frattempo, non abbiamo lasciato la città senza cultura. Con il
progetto “Cultura Diffusa”, abbiamo portato eventi nei parchi, nei quartieri e
nelle frazioni, coinvolgendo realtà locali e artisti. Per l’estate abbiamo
pianificato un calendario di iniziative all’aperto: concerti, spettacoli
teatrali, eventi per bambini. Nonostante il teatro sia chiuso, l’attività
culturale non si è mai fermata. In particolare, abbiamo organizzato eventi per l’estate
a Mirazzano, con serate musicali, attività per le famiglie.
Riceviamo apprezzamento da molti cittadini, anche se capisco chi vorrebbe di
più. Ma lavoriamo con le risorse che abbiamo, valorizzando ogni spazio
disponibile. La cultura non deve restare al centro, ma andare incontro ai
cittadini».
A che punto è il nuovo PGT?
«Abbiamo avviato il processo di redazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) a partire da febbraio 2025, dopo una fase iniziale di studio e confronto interno. Si tratta di uno strumento fondamentale per orientare lo sviluppo della città nei prossimi quindici anni. Abbiamo già approvato in Giunta l'avvio del procedimento e incaricato un team di tecnici e consulenti per accompagnarci nel percorso. In particolare, abbiamo affidato l'incarico a una società toscana di urbanisti che ci sta aiutando a sviluppare una visione di città nuova, libera da vecchie logiche e sovrapposizioni, che sarà poi integrata con le specifiche esigenze del nostro territorio. È un approccio che ci permette di guardare con occhi nuovi alle potenzialità di Peschiera, portando esperienze e modelli che altrove hanno già prodotto risultati positivi. In questi mesi abbiamo ascoltato le proposte delle consulte, dei cittadini e delle realtà del territorio, raccogliendo suggerimenti e osservazioni. Anche per questo abbiamo deciso di prolungare la fase delle osservazioni pubbliche: non ci fermeremo ai canonici 30 giorni, ma arriveremo fino a ottobre per garantire la più ampia partecipazione possibile. Le osservazioni potranno essere presentate a partire dal 2 luglio, data ufficiale di apertura di questa fase. L’obiettivo è chiaro: vogliamo un PGT che protegga il suolo agricolo, limiti fortemente il consumo di nuovo suolo, incentivi il recupero del patrimonio esistente e favorisca la sostenibilità ambientale, energetica e sociale. Entro l’autunno 2026 contiamo di arrivare all’adozione ufficiale in Consiglio comunale, dopo una fase di partecipazione e condivisione ampia. Sarà un PGT che punta su una visione di città moderna, inclusiva e attenta alla qualità della vita».