Latitante finisce nella “rete” dei controlli al casello di Melegnano

Nel corso degli accertamenti presso le barriere autostradali compiuti dalla polizia Stradale, gli agenti hanno fermato un 43enne egiziano condannato per stupro ma di fatto irreperibile dal 2018

Nel 2007 era stato accusato di violenza sessuale e, dopo la condanna in primo grado a 3 anni e 8 mesi di detenzione, era stata rigettata la richiesta di appello. Per lui avrebbero quindi dovuto aprirsi le porte del carcere ma, di fatto, di lui si erano perse completamente le tracce da oltre 2 anni. Si tratta di un cittadino egiziano 43enne che, nei giorni scorsi, è finito nella rete dei controlli organizzati dalla polizia presso le barriere autostradali, per verificare gli spostamenti durante l’emergenza sanitaria. All’uomo è stato imposto l’alt alla barriera di Melegnano. Agli agenti ha mostrato un passaporto nuovo di zecca e ancora senza timbri, apparentemente regolare. Le forze dell’ordine hanno deciso tuttavia di svolgere ulteriori accertamenti, scoprendo che il maghrebino era stato arrestato più volte in passato e che aveva utilizzato anche diverse identità fittizie. Successivamente è emerso che sulla sua testa pendeva un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Milano, poiché era divenuto di fatto latitante dal 2018, all’epoca della condanna definitiva per stupro. Tratto in arresto, il 43enne è stato trasferito al carcere di Bollate.
Redazione Web

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