Milano: precipita da uno stabile abbandonato, muore clochard 40enne

La struttura, sita in via Lattanzio, è da tempo al centro delle proteste dei residenti perché divenuta ritrovo di sbandati e tossicodipendenti. Sardone (FI): «Da tempo chiediamo provvedimenti, gravi responsabilità del Comune»

Lo stabile di via Lattanzio dove è avvenuta la tragedia

Lo stabile di via Lattanzio dove è avvenuta la tragedia

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Un senzatetto italiano di 40 anni è morto dopo essere precipitato da una finestra di uno stabile abbandonato in via Lattanzio all’angolo con via Pietro Colletta, nella Zona 4 di Milano. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto nella mattinata di lunedì 14 marzo e presumibilmente il dramma si è verificato nelle ore precedenti. Ancora non è nota l’esatta dinamica della tragedia, ma le forze dell’ordine ritengono che la caduta, avvenuta da una delle finestre dei piani superiori nel cortile interno dell’edificio, sia dovuta a cause accidentali. Lo stabile in questione, ribattezzato “palazzo della morte”, è da tempo al centro di numerose proteste da parte dei residenti per le condizioni di abbandono e degrado, che lo hanno reso un ritrovo per senzatetto, drogati e sbandati. «Abbiamo appreso la notizia con sgomento – ha commentato Silvia Sardone, responsabile del dipartimento Sicurezza e Periferie di Forza Italia Lombardia -. Da mesi chiediamo la messa in sicurezza dell'edificio, sgomberi, controlli continui e la chiusura degli accessi. Circa un mese fa ho manifestato accanto a centinaia di cittadini della zona per la situazione d'emergenza per tutto il quartiere, vista la criminalità e il degrado legati agli occupanti del palazzo che si trova, tra l'altro, vicinissimo alle scuole. Una vera e propria favela. Le responsabilità del Comune sono gravissime». «La tragedia avvenuta – ha ribattuto Marco Granelli, assessore alla sicurezza - dimostra quanto sia fondamentale rafforzare i poteri di intervento pubblici per agire più efficacemente contro i proprietari di edifici abbandonati all'incuria. È stato fatto tutto quanto in nostro potere contro la proprietà privata dell'edificio, oggetto di un'intricata vicenda che inizia nel 2010 quando il palazzo, un cantiere in costruzione, è stato abbandonato. Nel 2012 il Comune si è attivato per risolvere la situazione. Sono state numerose le sollecitazioni fino all'ultima sentenza del Tribunale fallimentare dello scorso 2 febbraio, quando i giudici hanno determinato la responsabilità del proprietario. E' stato quindi possibile inviare un'ordinanza urgente per ragioni igienico-sanitarie e sicurezza a questa società che però si è resa irreperibile».
Redazione Web