Milano: tre dipendenti del Comune in manette per corruzione

Si tratta di due dirigenti ed un funzionario, che avrebbero pilotato alcuni appalti a favore di una impresa. I tre arresti sono scaturiti dal prosieguo dell’inchiesta che, nel 2015, aveva già portato al fermo di 4 persone

Beppe Sala: «In caso di condanna tuteleremo la nostra immagine»

Tre arresti per corruzione sono stati eseguiti martedì 4 marzo dalla Guardia di Finanza presso il Comune di Milano, su disposizione del gip Alfonso Ferrara. Le persone coinvolte sono due dirigenti e un funzionario di palazzo Marino. I tre arrestati, scrive la procura, avrebbero consentito “di pilotare l’aggiudicazione di alcune gare di appalto bandite a favore del Consorzio Milanese Scarl e delle imprese sue associate”. Gli inquirenti hanno inoltre accertato due casi di concussione. Gli arresti sono di fatto uno sviluppo dell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Luca Poniz che, nel 2015, aveva già portato a 4 arresti per casi di presunta corruzione nell’assegnazione di appalti del Comune, avvenuti negli anni precedenti e sotto diverse amministrazioni. «Il comune – ha commentato a riguardo il sindaco di Milano, Beppe Sala – sta vigilando il più possibile, ovviamente questa è una inchiesta aperta da parecchio tempo e che nel 2015 aveva avuto un momento importante con degli arresti. La vigilanza non è mai sufficiente perché da quanto capiamo ci sono altre persone coinvolte, ma lo capiremo meglio dagli atti. Certamente il Comune si farà poi parte attiva per tutelare la sua immagine e i suoi diritti rispetto a questi dipendenti, qualora fossero condannati». Intanto palazzo Marino ha reso noto che, seguito dell’ordinanza cautelare che ha portato all’arresto dei due dirigenti e del funzionario, l’Amministrazione ha emesso nei loro confronti provvedimenti di sospensione cautelare e di sospensione da incarichi dirigenziali. Attraverso queste misure, il Comune ha dato tempestiva attuazione alle vigenti disposizioni di legge. I provvedimenti hanno effetto immediato e manterranno i loro effetti per tutto il periodo di restrizione della libertà personale, con possibilità di prolungarli fino all’esito della vicenda penale.
Redazione Web