Uccide madre e sorella a Parma: giovane promessa del calcio arrestato a Milano

Il 21enne di origini ghanesi Solomon Nyantakyi ha confessato di aver assassinato la 45enne Patience Nfum e l’11enne Magdalene Nyantakyi, per poi darsi alla fuga ed essere rintracciato in Stazione Centrale

Il giovane subito dopo l'arresto

Il giovane subito dopo l'arresto Immagine dall'account Twitter della Polizia

Il giovane militava nelle giovanili del Parma ed era stato anche in prima squadra

Ha confessato di avere ucciso la madre e la sorellina, ma le motivazioni di un gesto così atroce sono ancora oscure. Solomon Nyantakyi, 21enne di origini ghanesi ma nato in Italia, è stato fermato nella tarda serata di martedì 11 luglio dalla Polfer alla Stazione Centrale di Milano dopo essere fuggito dal luogo del duplice delitto, avvenuto nell’appartamento di famiglia in via San Leonardo, a Parma. Qui, solo poche ore prima del fermo del 21enne, Nfum Patience, 45 anni, e la piccola Magdalene Nyantakyi di 11, origini ghanesi ma da anni residenti in Italia, sono state trovate entrambe uccise con numerose coltellate. A trovare i due corpi senza vita e lanciare l’allarme è stato un altro figlio della donna assassinata, il 25enne Raymond Nyantakyi, rientrato a casa dopo la giornata di lavoro. Sin da subito i sospetti degli inquirenti si sono orientati verso il secondogenito di Nfum Patience, cioè Solomon, che risultava irreperibile. Poco dopo, però, il giovane è stato individuato grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della stazione di Parma, che lo immortalavano mentre prendeva il treno diretto a Milano. Gli agenti parmensi hanno così contattato i colleghi di Milano che, quando Solomon è arrivato in Stazione Centrale, lo hanno fermato. Alla fine, sottoposto ad interrogatorio, il giovane ghanese ha confessato di essere l’autore del duplice delitto. Solomon è risultato avere un recente trascorso nel mondo del calcio professionistico, di cui era considerato una giovane promessa. “Cresciuto” nelle giovanili del Parma prima del fallimento del club, era stato portato persino in prima squadra dall’allora allenatore, Roberto Donadoni. Dopo una serie di trasferimenti in categorie inferiori, però, la promettente carriera del 21enne si era interrotta, pare anche per questioni caratteriali. Il suo ex allenatore, Cristiano Lucarelli, lo ricorda come un ragazzo timido e taciturno, che ultimamente aveva sofferto di depressione.
Redazione Web