Minacciavano la figlia di 10 anni, il gioiellerie milanese ha agito per legittima difesa e ha freddato uno dei rapinatori
È caccia ai due complici fuggitivi, sono armati e pericolosi, in caso di avvistamento avvertite chiamate subito il 112

La scientifica fa il suo ingreso nella villa di Corazzo
Rodolfo Corazzo rincasava in scooter dal lavoro, e una volta
dentro il cortile della sua villa si è accorto di essere seguito da una
banda di criminali dell’est Europa a volto coperto che lo hanno colpito con pugni e schiaffi al volto e al collo,
e lo hanno costretto a a fermare l’impianto di video sorveglianza.
Corazzo è titolare della gioielliera «Le caveau di temps» in corso
Venezia 44 a Milano. Il negozio è specializzato nella vendita di orologi
di prestigio. Corazzo preoccupato per la presenza in casa della moglie e la figlia di 10 anni cerca di essere collaborativo.
La prima cosa che fanno i delinquenti e armarsi con una delle pistole
che Corazzo deteneva regolarmente, una Smith&Wesson calibro 357
Magnum. La famiglia del gioielliere viene presa in ostaggio dai tre
criminali che puntando la pistola alla testa della bambina hanno
costretto l’uomo a consegnare tutti i gioielli in disponibilità della
famiglia. Vagando per la casa, uno dei criminali si è accorto che nelle
stanza da letto c’erano altri gioielli, e per tutto punto ha picchiato violentemente il Corazzo con numerosi pugni sul viso.
L’arcigno gioiellerie maestro di karate, con un abile mossa si è
divincolato dal controllo dei suoi aguzzini e estratta la pistola per
autodifesa regolarmente denunciata, che portava sempre con lui a causa
di numerosi altri furti subiti, ha sparato un colpo in aria sperando di mettere in fuga i banditi. I banditi hanno risposto al fuoco, una violenta sparatoria con almeno dieci colpi, ha lasciato esanime a terra Valentin Frrokaj, albanese di 37 anni.
Il bandito morto era un pluripregiudicato a piede libero
Un pericoloso ricercato già noto alle forze dell'ordine e alle cronache.
Identificato grazie ai rilievi dattiloscopici dopo aver prelevato le
impronte sul cadavere. Il bandito ucciso era stato arrestato proprio
nella zona dai carabinieri di Cassano d'Adda (Milano), dopo una sua
evasione avvenuta il 2 febbraio 2013 dal carcere di Parma. Era stato
rintracciato dai carabinieri il 14 agosto successivo con addosso una
beretta carica, ma era ancora latitante. L'albanese era anche ricercato
per un omicidio commesso il 23 luglio
2007 a Brescia ai danni di un connazionale colpito con un coltello e per
il quale era stato condannato all'ergastolo. Frrokaj si era reso
protagonista anche di una seconda evasione, datata 7 maggio 2014, dalla casa circondariale di Palermo. Il procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili nel corso di un summit in Procura con i carabinieri di fronte alle prime risultanze investigative ha detto che «allo stato attuale tutto lascia propendere per l'ipotesi classica di legittima difesa».
Non lontano dalla villetta è stata anche trovata una Golf che risulterebbe rubata ma al momento non si hanno conferme che possa essere collegata ai rapinatori. I Carabinieri stanno ricercando i due fuggitivi che sono armati e pericolosi. Chiunque nella zona noti qualche movimento sospetto è pregato di segnalarlo subito ai Carabinieri.
Non lontano dalla villetta è stata anche trovata una Golf che risulterebbe rubata ma al momento non si hanno conferme che possa essere collegata ai rapinatori. I Carabinieri stanno ricercando i due fuggitivi che sono armati e pericolosi. Chiunque nella zona noti qualche movimento sospetto è pregato di segnalarlo subito ai Carabinieri.