Strafalcioni sul cartello che segnala i reperti archeologici locali

Bizzarri strafalcioni ignorati dall'amministrazione pubblica

Difficili da datare esattamente, poiché a quanto pare non possono essere messi in relazione con altri resti, i sarcofagi rinvenuti nelle cascine di Rodano, recuperati nel 2004 a cura della dottoressa Laura Simone della Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, sono ormai da tempo esposti in bella mostra davanti al Municipio. In molti casi di simili rinvenimenti, e anche per i ritrovamenti di Rodano, pare altresì che le vasche e il coperchio siano stati usati in epoca più recente quali abbeveratoi o addirittura come canaline di scolo. Ma il problema oggi non è questo: l’imbarazzante problema infatti è il cartello segnaletico posto proprio davanti al Municipio, che riporta ormai da troppo tempo alcuni bizzarri strafalcioni (il più lampante dei quali è “reparti” anziché “reperti” – la cui etimologia deriva dal latino repèrtus, participio passato di reperire), peraltro tempestivamente segnalati all’Amministrazione comunale, che purtuttavia stranamente non ha ancora posto rimedio alcuno. Si tratta solo di noncuranza? Ma se davvero così fosse, allora che senso avrebbe mettere una nuova facciata “incipriata” alla Casa dei cittadini, per poi tralasciare altri aspetti, peraltro non meno importanti, anche questi di natura estetica sì, ma culturale? Peccato! Anche perché poi non si può facilmente polemizzare che i ragazzi a scuola siano talvolta così approssimativi, pressapochisti o superficiali…
Leonella Zupo