Bracconieri di pesce nel Lambro: Milano e San Donato si mobilitano

Usano reti a strascico e storditori elettrici catturando 800 chili di pesce al giorno nelle acque inquinate, per poi rivenderli nei mercati abusivi: è caccia aperta

San Donato Milanese, le acque dei fiumi come il Lambro sono ogni giorno depredati da una banda senza scrupoli. Probabilmente romeni, fanno uso di storditori elettrici e reti catturando centinaia di chili di pesci fluviali ogni giorno. L’attività illegale potrebbe causare intossicazioni a chi acquista questi pesci presso i mercati abusivi gestiti da cittadini dell’est Europa. Sui banchi finiscono Carpe, tinche, carassi, barbi e pesci siluro che non hanno passato controlli sanitari, e che soprattutto provengono da acque inquinate. Parte quindi la caccia ai bracconieri da parte dei Carabinieri di San Donato Milanese, che collaborano con le polizie di Lodi, Milano e di altre città metropolitane. Il primo avvistamento della banda risale a poche settimane fa, e il 30 ottobre sono stati colti in flagrante da altri pescatori mentre stavano caricando il pescato su un furgone prima di fuggire. Gli inquirenti pensano che si tratti di una banda che ha iniziato ad operare nel pavese (fiume Adda e Po) e che ha spostato la propria area di azione sul Lambro, dove agiscono con alcune barche utilizzando le reti a strascico, una tecnica fortemente distruttiva per il corso d’acqua. Martedì presso la stazione dei Carabinieri di San Donato si terrà una riunione per ideare un piano d’azione contro i bracconieri che per ora sembrano irrintracciabili.