San Donato: il bando per l’affidamento della velostazione va deserto

Ancora un nulla di fatto per l’affidamento della struttura, dopo l’inammissibilità delle due offerte contenute nella precedente gara

San Donato Riparte: «Dall’Amministrazione scarsa attenzione alla mobilità sostenibile»

Si allungano i tempi per vedere riaperti i battenti della velostazione in via Caviaga a San Donato, presso il capolinea della M3. L’ultimo bando pubblicato dal Comune volto a trovare un gestore per il servizio, infatti, è andato deserto, poiché nessuno si è fatto avanti manifestando il proprio intereresse per riportare in funzione un’attività rimasta aperta per ben 13 anni consecutivi. Nello specifico, la gara implicava una concessione della struttura per 6 anni ad un operatore che si impegnasse a  far ripartire i servizi di custodia, noleggio e riparazione delle biciclette, in aggiunta alla possibilità di aprire anche un punto ristoro. In realtà, la partita legata alla riapertura della velostazione ha già alle spalle un nulla di fatto. La precedente gara bandita dall’Amministrazione, infatti, si era chiusa con due offerte, che tuttavia erano state respinte perché giudicate inammissibili sul piano tecnico. In quel caso, la chiusura del bando era stata altresì accompagnata dalle polemiche suscitate dalla lettera scritta da un membro della locale Consulta per la Mobilità, che sosteneva la candidatura di una delle due cooperative concorrenti. «La chiusura della velostazione – affermano polemicamente i componenti della neonata lista San Donato Riparte - , avvenuta in fretta e furia nello scorso mese di agosto, i continui ritardi nella messa in funzione degli adiacenti silos automatizzati (pronti da anni e abbandonati a se stessi) e la riduzione del numero di stalli di sosta per biciclette nella piazzetta antistante la M3 sono a dimostrare quanta poca attenzione alla mobilità sostenibile abbia dedicato l’amministrazione». «Il 25 ottobre scorso – aggiunge il Consigliere Marco Menichetti - avevo presentato un emendamento in consiglio comunale in cui si chiedeva di investire parte dei soldi provenienti del  pagamento  dei  pass?sosta  per  garantire  un  supporto  economico  a  chi  si  fosse  fatto promotore di un progetto efficace di gestione della stazione. L’emendamento è stato bocciato senza alcuna motivazione e la Giunta ha continuato a fornire linee guida per la predisposizione del bando in oggetto con richieste non sostenibili di un canone d’affitto, l’integrazione con un servizio bar e altre condizioni gestionali difficilmente realizzabili». 
Redazione Web