San Donato Milanese: il Vicesindaco si dimette

Massimiliano Bella spiega la propria decisione: «La mozione di sfiducia nei miei confronti si basa su accuse infondate, è una diffamazione e un attacco personale, ho una reputazione da difendere»

A destra l'assessore all'urbanistica e vicesindaco Massimiliano Bella

A destra l'assessore all'urbanistica e vicesindaco Massimiliano Bella

«L’incompatibilità tra la mia attività professionale e il ruolo amministrativo non sussiste»

San Donato Milanese – Il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Massimiliano Bella, ha rassegnato le proprie dimissioni. Una doccia gelata e improvvisa che ha colpito il sindaco Andrea Checchi, il quale ha espresso tutto il proprio rammarico: «Apprendo con viva sorpresa – ha spiegato il Sindaco - della decisione del Vicesindaco. A Massimiliano, va tutta la vicinanza umana e politica, dopo questi attacchi portati avanti con modalità, che poco hanno a che vedere con la contesa politica corretta e leale. Non è nostra intenzione interferire con le decisioni personali del singolo, ma faremo di tutto per contrastare questa deriva; ribadiamo - conclude - che questo modo di esercitare la politica non ci appartiene e viene da noi rifiutato in modo categorico».

Il Sindaco si riferisce alla mozione di sfiducia con richiesta di dimissioni del vicesindaco con deleghe di assessore all’urbanistica Massimiliano Bella, depositata dagli esponenti della Lista Civica Insieme per San Donato nella giornata dell’1 febbraio. Non potendo il Consiglio Comunale esprimersi in merito (infatti le dimissioni di un assessore sono a discrezione del Sindaco) si tratta di una mozione che si sarebbe comunque risolta con un nulla di fatto. Nella citata mozione viene accusato il vicesindaco e avvocato Bella di aver esercitato la propria professione in un caso dove vi fosse un conflitto d’interessi concreto. Per la precisione avrebbe esercitato «assistenza legale nell’ambito di un’assemblea condominiale che doveva decidere l’esecuzione di lavori edili, soggetti all’autorizzazione da parte dell’ufficio a lui afferente. Emerge altresì che il cliente del Vicesindaco (…) è parte di un procedimento amministrativo avente ad oggetto la medesima vicenda edilizia».  Le accuse sono di mancanza di imparzialità, di interferenza e incompatibilità tra la sua attività professionale e il ruolo amministrativo.

La risposta del Vicesindaco è ferma: «Questa mozione è irricevibile dal punto di vista tecnicospiega Massimiliano Bella – e soprattutto riporta accuse prive di ogni fondamento. I lavori edili in questione non riguardano la mia area di competenza. L’assessorato all’urbanistica riguarda lavori che interessano l’intera città, mentre in questo caso si trattava di edilizia privata che non rientra nelle mie deleghe. Nella mozione mi accusano di aver rappresentato un privato cittadino che aveva presentato istanza di edilizia privata. È un fatto risalente all’aprile 2016, in seguito al rifacimento di un tetto di un condominio, bruciato a causa di un caminetto. Ho assistito civilmente il proprietario di un appartamento che voleva capire le motivazioni dell’incendio. Non sussiste l’incompatibilità citata. Si è trattato di un attacco personale diffamatorio, del tentativo di strumentalizzazione di una vicenda senza prove. Lo stesso vale per la citazione dell’approvazione di una delibera riguardante l’abbattimento di barriere architettoniche. La mozione è stata scritta al solo scopo di uscire sui giornali e destabilizzare l’ambiente, ma soprattutto per distruggere una persona. Ho sempre agito nel rispetto della legalità, dell’onestà e della trasparenza, sia nella vita professionale, pubblica e privata. Ora devo difendere la mia reputazione, non la carica pubblica, e devo poterlo fare liberamente, per questo ho deciso di rassegnare le dimissioni, affinché in futuro la vita privata e pubblica non vengano mai più mischiate e infangate. Se è stato un attacco politico? Hanno fatto ricorso a mezzi diffamatori contro di me per colpire la parte politica, l’Amministrazione, e la tempistica con la quale è stata pubblicata la mozione fa riflettere».


Stefania Accosa