San Donato: un progetto di sicurezza per risolvere il problema del nuovo “boschetto della droga”
L’incontro tenutosi in Prefettura e fortemente voluto dal sindaco, Andrea Checchi, ha partorito l’elaborazione di una strategia in più fasi per contrastare lo spostamento dello spaccio verso la stazione di San Donato
06 settembre 2019
Bloccare l’afflusso di pusher e tossici a San Donato, ripristinando condizioni di sicurezza e vivibilità, evitando così che il fenomeno dello spaccio alla stazione di San Donato si cronicizzi. Questo lo scopo con cui, giovedì 5 settembre, in Prefettura a Milano si è tenuto un vertice straordinario fortemente voluto da Andrea Checchi, sindaco di San Donato, per trovare soluzioni durature ad un problema a più riprese denunciato da pendolari e residenti. L’aumento dei controlli al “boschetto della droga” nei pressi della stazione di Rogoredo, infatti, hanno prodotto una migrazione del fenomeno dello spaccio sino alle spalle dello scalo ferroviario sandonatese, nel Quartiere Affari. Qui, spacciatori ed acquirenti hanno trovato rifugio in una striscia di terreno larga una ventina di metri circa, caratterizzata da una boscaglia fitta e intricata, divenuta una sorta di “appendice” della più ampia area di Rogoredo. Si spiega così il summit in Prefettura che, oltre al primo cittadino sandonatese ed al prefetto di Milano, Renato Saccone, ha visto la partecipazione dei vertici delle ferrovie, oltre ai rappresentanti di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e del vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo. Nel corso del tavolo di confronto è stata elaborata una strategia congiunta, sotto forma di un progetto di sicurezza in più fasi che dovrebbe partire a breve. Anzitutto, è stata pianificata un’opera di ripulitura dell’area verde dove tossici e spacciatori hanno trovato rifugio, con il disboscamento del fitto intrico di rovi e sterpaglie che celano baracche e ricoveri di fortuna. Quindi verranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine, con la possibilità di applicare il Daspo Urbano (cioè l’allontanamento forzato dal suolo pubblico) per le persone trovate in possesso di stupefacenti. Rfi, inoltre, interverrà per riqualificare la stazione, aumentando l’illuminazione e chiudendo il sottopasso nelle ore notturne. In aggiunta, alcune aziende del territorio tra cui Eni, hanno dato disponibilità per l’utilizzo delle proprie vigilanze private per aumentare sicurezza e controlli.
Redazione Web
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06 settembre 2019