Crack Genia: il Comune di San Giuliano si costituirà parte civile nel processo per bancarotta

L’udienza preliminare è fissata per il 16 novembre e la Procura lodigiana ha richiesto il rinvio a giudizio per 16 persone. Segala: «La comunità sangiulianese merita un risarcimento»

L'ex sede di Genia a San Giuliano

L'ex sede di Genia a San Giuliano

Un nuovo tassello si aggiunge al complesso puzzle inerente il crack di Genia Spa, l’ex azienda multiservizi di San Giuliano. Con l'approvazione nella seduta di Giunta di martedì 6 novembre della Delibera n°258, il Comune ha infatti deciso di costituirsi parte civile durante i processi che riguarderanno il fallimento del gruppo, per il quale la Procura della Repubblica di Lodi ha richiesto il rinvio a giudizio di 16 persone. L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 16 novembre. «Come Comune – commenta il sindaco, Marco Segala . è noto che in questi anni abbiamo dovuto fare i conti con le pesanti conseguenze provocate dal fallimento di Genia Spa. Per questo, abbiamo ritenuto giusto e doveroso per la nostra comunità decidere questa azione per cercare di ottenere almeno un risarcimento degli ingenti danni, patrimoniali e non, sofferti a causa del crack del gruppo Genia». In particolare secondo la Procura lodigiana, che nella ricostruzione dei fatti di rilievo penale ha ipotizzato la sussistenza dei reati di bancarotta semplice e fraudolenta, i filoni oggetto delle indagini sono tre. Prima fra tutti le responsabilità di aver provocato il dissesto di Genia Spa, cui si aggiungono l'aver ritardato la dichiarazione di fallimento della stessa, le cui condizioni sussistevano sin dal 2009, nonché l'aver ritardato, per almeno 6 anni, la dichiarazione di fallimento della consociata Genia Progetti e Lavori Srl che, anche in questo caso, avrebbe potuto essere proclamata fin dal 2009.
Redazione Web

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