Segrate, Westfield, non c’è più traccia. È ufficiale!

Diffuso il 30 marzo, dalla multinazionale franco olandese UNIBAIL-RODAMCO-WESTFIELD, il documento programmatico che va dal 2022 a oltre il 2024, sparito dai programmi dei prossimi anni il progetto segratese

Conosciamo a memoria la vicenda e il tortuoso percorso di un progetto nato male – il colpo di mano in Consiglio comunale che vide Giunta e parte dell’opposizione mettersi d’accordo – e sappiamo come in questi 13 anni l’informazione attorno al milionario progetto sia stata insufficiente se non fumosa. Dai rinvii per cause tecniche al grande congelamento per la pandemia, gli annunci della presentazione di un nuovo progetto si sono susseguiti puntuali, e puntuali anche le smentite. Da ottobre scorso, data in cui, secondo il sindaco Micheli, la multinazionale avrebbe dovuto presentare un nuovo progetto che avrebbe tenuto conto dei nuovi scenari mondiali nel mondo dei grandi magazzini, si è passati a gennaio. Passato gennaio, appena due settimane fa (qui l’articolo), durante un incontro pubblico per la presentazione del prolungamento della Linea 4 della Metropolitana – di oggi la notizia della presentazione del documento programmatico del governo che conferma l’impegno di spesa per il prolungamento fino a Segrate –  in quella sede il sindaco ribadì che il progetto sarebbe arrivato, questione di tempo ma si andava avanti piano.

Il programma da qui al 2024 di UNIBAIL-RODAMCO-WESTFIELD

Adesso il documento (scaricabile qui), dal titolo alquanto significativo, indica chiaramente quale è il percorso da qui al 2024 e dopo del colosso del retail internazionale :

Chiara tabella di marcia strategica per rimodellare URW.

Il report si sviluppa poi su tre distinti punti: Rafforzare il nostro core business; Costruire nuove piattaforme di entrate; Massimizzare il valore dei nostri beni.

Il report illustra gli obiettivi strategici “Key objectives” e il primo di questi indica in un sostanziale disimpegno finanziario “Completare la riduzione radicale dell’esposizione finanziaria di circa il 40% negli Stati Uniti e finalizzare il programma di deleveraging in Europa.

Il secondo punto si propone di tornare a livelli di EBITDA (Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization) il margine operativo lordo, a livelli pre Covid entro il 2023/24. 

C’è poi un generico impegno basati su una solida esperienza ESG per guidare il 2023 a un miglioramento del valore ambientale, sociale e finanziario e una promessa per il 2023 di svelare l’evoluzione della strategia.

Si parla anche di aumentare le entrate della pubblicità sui media e dell’esperienza del marchio trasformando il pubblico in un pubblico qualificato.

Sempre tra i “Key objectives” c’è l’impegno di costruire una capacità di raccolta dati per generare nuovi ricavi da rivenditori e marchi.

Infine, il documento parla della volontà di sbloccare le opportunità di sviluppo e per rifornire le controllate “pipeline”. E se ricordate, il termine “pipeline” fu usato nel 2020 quando la UNIBAIL-RODAMCO-WESTFIELD parlò di spostamento delle linee di finanziamento della “pipeline” segratese-milanese. Quindi, solo dopo il 2024, con un miliardo, la multinazionale prevede di rifornire le linee di finanziamento per i nuovi progetti che si aggiungeranno solo dopo il 2024 ma nessuno dice se fra questi ci sarà Milano.
Roberto Spampinato