All’ospedale Predabissi di Vizzolo utilizzata per la prima volta la chemioipertermia per combattere il cancro

La tecnica all’avanguardia, di solito eseguita in centri di riferimento come l’Istituto Nazionale dei Tumori, è stata applicata ad una paziente subito dopo l’asportazione di una grossa neoplasia

L'equipe multidisciplinare che ha eseguito l'intervento e la terapia

L'equipe multidisciplinare che ha eseguito l'intervento e la terapia

Una nuova frontiera nella battaglia contro il tumore. Nei giorni scorsi all’ospedale di Vizzolo è stata operata una giovane paziente per una voluminosa neoplasia del sigma infiltrante l’utero con metastasi giganti (fino a 20 cm). L’intervento di asportazione, eseguito dal chirurgo Carmelo Magistro insieme al suo staff e in collaborazione con Franco Viazzo, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia, è durata circa 3 ore e mezza. A seguire è stata collegata la piattaforma per la chemioipertermia intraoperatoria. La paziente è stata dimessa nel weekend dopo 8 giorni e dovrà continuare i controlli di routine nel reparto di Oncologia diretto da Andrea De Monte. Si tratta del primo caso effettuato con questa tecnica nel nosocomio del Sud-Est Milano. La chemioipertermia, ossia l’infusione di una soluzione riscaldata tra i 41 e i 42 gradi centigradi contenente farmaci chemioterapici mediante l’ausilio di una apparecchiatura dedicata, è di solito eseguita in centri di riferimento come l’Istituto Nazionale dei Tumori. 

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«Le indicazioni sono molto ristrette e vi sono vere e proprie associazioni nazionali e internazionali che si occupano di redigere le apposite linee guida - spiega il direttore della Chirurgia di Vizzolo -. I pazienti sottoposti a questa metodica devono avere requisiti ben specifici e ogni caso va valutato in maniera multidisciplinare analizzando sia la tipologia di tumore che l’età e le condizioni generali del paziente. Inoltre, le complicanze possono essere molte e, per tale motivo i professionisti coinvolti devono avere le competenze per gestire a 360° il paziente, soprattutto nell’immediato post-operatorio».