Peschiera, il dramma del Consigliere Roberto Galimberti? Lacrime di coccodrillo

Quando viene prima il partito che la buona amministrazione

Roberto Galimberti

Roberto Galimberti Esponente del Partito Democratico

Il mandato elettorale disatteso

«Sindaco Zambon, le do ancora fiducia, ma cacci gli intrusi» con questa dichiarazione di voto, fatta con un filo di voce e con gli occhi lucidi, durante la discussione della mozione di sfiducia in Consiglio comunale il 24 settembre, il Consigliere Roberto Galimberti, salva la Giunta Zambon e da strada libera proprio agli “intrusi” che denuncia. Il Consigliere del PD, da una parte simula il dissenso a questa maggioranza targata PD, con uscite polemiche dal Consiglio comunale, con dichiarazioni che condannano l’assoluta incapacità di questa Amministrazione nel risolvere i problemi da lui denunciati nel corso degli anni; ma dall’altra, al momento decisivo, cioè quando le chiacchiere non contano più ma bisogna votare, gira le spalle al suo elettorato e senza un briciolo di coerenza consente alla Giunta Zambon di continuare a sopravvivere. Basti pensare che Roberto Galimberti con la sua dichiarazione ha ammesso esplicitamente e senza ombra di dubbio che le accuse di trasparenza e di infiltrazioni pericolose, dei transfughi del PD Baratella e Capriglia, del Presidente del Consiglio Parisotto, dai tre Assessori Molinari, Righini e Perotti, del Segretario Comunale Abate, del dimissionario coordinatore del circolo PD cittadino Giuseppe Iosa, sono fondate. Ma soprattutto che lui ne è consapevole, tanto che dichiara “le do ancora fiducia, ma cacci gli intrusi”. La verità che Roberto Galimberti è un uomo di partito che ha sempre votato e sostenuto in religiosa ubbidienza i diktat del PD. Galimberti in passato ha sostenuto tutte le trasformazioni urbanistiche anche quelle poi risutate illegittime. In numerose occasioni sostenne pubblicamente, che mai si sarebbe messo in una coalizione insieme agli artefici delle dimissioni dell'ex Sindaco Francesco Tabacchi nel 2009. Invece nelle ultime elezioni non ha proferito parola quando li avuti come alleati.  Si è limitato ad esternare qualche mal di pancia all’indomani delle elezioni,  quando Zambon ne nominò due in Giunta. Galimberti si è astenuto giovedì 26 febbraio 2015 durante l’approvazione delle delibera di revisione dell’annullamento parziale del PII di Bellaria n.13; dove si è deliberato sui 3,6 milioni di oneri urbanistici chiesti agli operatori in seguito all'annullamento del secondo lotto di Bellaria. Roberto Galimberti nel Consiglio comunale seguente il 25 Marzo 2015, insieme ad altri Consiglieri, in segno di protesta con il metodo politico del Sindaco Luca Zambon, abbandonò l’aula consiliare, salvo poi in seguito non dar seguito con i fatti alla sceneggiata consumata davanti all’opinione pubblica.  In sintesi, nell’ultimo Consiglio comunale del 24 settembre, Roberto Galimberti ha anteposto ancora una volta, le ragioni di partito, a quelle dei suoi 500 elettori. Nonostante fosse a conoscenza del fatto che ci siano “intrusi” in Comune che dispongono della macchina pubblica a loro piacimento, ha votato ancora una volta a sostegno dell’ Amministrazione Zambon, inscenando una dramma personale, che in verità appare tanto una sceneggiata per giustificare ancora una volta il sostegno a Zambon. Con buona pace della coerenza e del mandato elettorale. Lacrime di Coccodrillo.

Giulio Carnevale