In scena alla Commenda di Segrate "Casina", l'ultima commedia di Plauto

Alla Commenda di Segrate va in scena “Casina” di Marina Thovez, rivisitazione dell'ultima commedia di Plauto, riscritta per due attori - Mario Zucca e Marina Thovez, compagni di vita e di scena - che si alternano a coprire tutti i ruoli

Marina Thovez e Mario Zucca in scena nella commedia

Marina Thovez e Mario Zucca in scena nella commedia "Casina" di Plauto

A Segrate va in scena - martedì 16 dicembre ore 21,00 a Cascina Commenda - “Casina” di Marina Thovez, rivisitazione dell'ultima commedia di Plauto riscritta per due attori che si alternano a coprire tutti i ruoli: sette personaggi. Mario Zucca e Marina Thovez, compagni di vita e di scena, entrano ed escono dai personaggi sotto gli occhi del pubblico; in pochi secondi si trasformano, sudano, si strappano i vestiti e la parte per dar voce a storie di infedeltà coniugale, rivalità tra servi, tra genitori e figli. La trovatella Casina, desiderata da tutti gli uomini della famiglia, getta lo scompiglio in casa. Per porre fine ai litigi si decide di affidare al Fato, tramite un sorteggio, la scelta del futuro sposo. E mentre il vincitore si prepara alla sua notte d’amore, le donne architettano una grande beffa che manderà tutti in bianco! «Proporre la rielaborazione di un classico – scrive Marina, autrice, attrice e regista in “Casina”- significa nuotare nel ventre della nostra civiltà, una cultura che ha raggiunto un livello tale di eccellenza che è doveroso tenerla viva e continuare a divulgarla, ma significa anche attraverso l’antico dire qualcosa di nuovo. La forza dell’originale – spiega Marina - sta nell’intreccio sicuro, nella gioia di vivere che scatenano i personaggi, in tutti i tipi di comicità del suo linguaggio; la nostra originalità sta nel calare Plauto in quel mondo, la Roma repubblicana, militare e contadina che si sta affacciando al dominio del mondo, che ha un forte interesse per la cosa pubblica e che vuole diventare grande anche nell’arte come sommo segno di civiltà. Gli attori sono gli ultimi due personaggi plautini post litteram, pieni di difetti, egocentrici e bugiardi, malati, malati per la risata, ma in fondo eroi, animati dalla stessa voglia di far teatro che portò Plauto ragazzino a cercare fortuna a Roma. 2200 anni fa – conclude - Roma riconobbe in quel forestiero innovatore il genio e gli tributò un successo senza pari. Se oggi ci siamo allontanati da quel sentire allora non è forse inutile ricordarlo».

Cristiana Pisani