Greta Montemaggi

Città natale: Milano
Età: 34 anni
Stato civile: coniugata
Figli: un bimbo di 2 anni
Titolo accademico: Laurea in Scienze dell’Educazione
Professione: educatrice professionale in un centro per disabili; collaboratrice di 7giorni
Citazione preferita: “La mia libertà finisce dove comincia la tua” (Kant)
Squadra del cuore: non sono tifosa
Hobby: libri, arte, cinema, yoga e cucinare
Da bambina volevo fare: la stilista!

La mia esperienza a 7giorni: Sono ormai due anni che scrivo per 7giorni e, quando ho mandato il curriculum, non avrei mai pensato che questa esperienza potesse diventare tanto significativa. Ho iniziato quasi per gioco, come fosse un passatempo, considerato che ho un lavoro a tempo pieno che adoro ma che, al tempo stesso, mi richiede tanta energia. Quello che è successo è stato invece inaspettato: la passione per il giornalismo locale si è impossessata di me e, quello che doveva essere solo un hobby, è diventato un impegno, che mi gratifica e che mi completa a livello professionale e personale. Mi piace conoscere, scoprire, approfondire; mi piace avere la possibilità di entrare in contatto con le persone e dare voce ai loro vissuti; amo scrivere, adoro il ticchettio delle dita sui tasti e vedere le lettere che si susseguono sul computer fino a creare un articolo. Che dire poi della vita di redazione: liberi pensieri che escono, che si incontrano e che talvolta si scontrano; persone ed esperienze di vita diverse, mosse da un comune obiettivo, quello di creare e fare informazione. Questo è per me 7giorni, un piccolo giornale dai grandi contenuti.
Cosa mi auguro per il 2011: Penso a tutti coloro che vivono con grande coraggio una vita ai margini e che scelgono quotidianamente di confrontarsi con una società, che non è sempre pronta ad accoglierli. Penso alla gioia e alla voglia di vivere di chi sceglie di esserci sempre e comunque, nonostante la fatica di un’esistenza fuori dai canoni della comune “normalità”. Spero che tutte queste persone possano continuare a trovare la giusta motivazione per andare avanti e mi auguro che la società spalanchi le porte a chi rimane nell’ombra e fatica a fare sentire la propria voce.