"Non ho più pace": la nuova avventura del cantautore emergente Alessio Creatura
È uscito solo da qualche mese il nuovo disco di Alessio Creatura (nella foto) dal titolo "Non ho più pace". Dieci canzoni che raccontano emozioni, sentimenti, inquietudini di questo giovane ed emergente cantautore classe 1977.
Citando il sommo poeta Alighieri, Alessio è nel mezzo del cammino della sua vita, al contrario di Dante però non si trova in una selva oscura e non ha smarrito nemmeno la sua strada, anzi ha le idee ben chiare su ciò che è e su ciò che intende fare; lo dimostrano la sua grinta e le sue parole: «Essere un cantautore significa “avvertire” la necessità inconscia di esprimere la propria persona, plasmata nel tempo da un universo di pensieri ed emozioni, attraverso musica e parole – commenta Alessio –. Quello che dovrebbe fare un cantautore – continua – è raccontare in maniera originale la vita».
Dopo qualche esperienza discografica a livello indipendente Alessio ci ha raccontato di aver deciso, grazie all'aiuto di sponsor importanti, di autoprodurre questo disco che racconta i suoi primi 33 anni di vita. Si tratta di un intero album autobiografico la cui ispirazione è nata dalle sue storie passate. Alcune di queste canzoni sono dedicate alle donne che ha amato, quelle che hanno vissuto il suo essere artista, con i suoi alti e bassi e con cui non è stato sempre facile convivere.
«Sono conscio – racconta Alessio – che la musica sia stata per loro come un demone da allontanare, troppo ingombrante e pericoloso, che quotidianamente si divertiva a smontarmi e a rimontarmi, ad illudermi per poi deridermi. Questo è ciò che loro vedevano, ed io non sono mai stato bravo a dimostrare il contrario. La musica ha segnato e continua a segnare i miei rapporti sentimentali, che mi piaccia o no». Il lavoro a questo disco gli ha permesso di conoscere e collaborare con professionisti conosciuti ed apprezzati dell'ambiente musicale. I suoi brani sono stati arrangiati da Lorenzo Sebastiani e vi hanno suonato musicisti come Andrea Morelli (chitarrista di Cesare Cremonini e Pier Cortese) e Monica Hill (attuale corista nel nuovo tour di Laura Pausini). Tutto il disco è stato registrato e missato da Pietro Benini al Top Studio di Savio (Ra); studio che ha visto passare grandi della musica italiana quali, Celentano, Paoli, Vanoni e tanti altri.
«Diciamo che il disco rispecchia una mia inquietudine di fondo molto difficile da spiegare. Questa mia inquietudine viene enfatizzata da diverse cause esterne. Siamo continuamente "impantanati" da una fanghiglia di regole e sensi di colpa e tutto ciò interrompe il nostro cammino rivolto alla ricerca di una serenità e di una pace interiore», ci dice Alessio. In queste dichiarazioni emerge il sentimento dell'artista con la "A" maiuscola, ovvero colui che si apposta ai margini della società per osservarla e trarne delle conclusioni che puntualmente tradurrà in poesia, in questo caso, nella poesia che avvolge la sua musica.
Di particolare interesse è il terzo brano del suo album "Noi crediamo in quello che vediamo". Nel testo emerge la voglia dell'autore di guardare oltre la realtà. Se ci pensiamo bene nella storia della letteratura sono tanti autori che vogliono spingersi oltre l'apparenza, e tra questi mi viene in mente Pirandello con lo "Strappo nel cielo di carta" o lo stesso Montale con la sua famosa citazione: "Ah l'uomo che se ne va sicuro..", ovvero, quell'uomo che ignora ed è felice, è sicuro, proprio perché non conosce la vera realtà e le sofferenze che essa comporta. Alessio in questa canzone esprime un concetto molto simile: «Questa canzone – commenta – è una provocazione in cui esprimo la mia volontà di andare oltre la realtà. Lo so, questo non è affatto facile e il più delle volte la conoscenza può recare sofferenza. Ciò che credo, però, è che non dobbiamo fermarci alle apparenze, altrimenti non riusciremo mai a scrutare la nostra anima, la nostra essenza fatta di pura energia e puro amore. Molto di quello che ci circonda a livello materiale non fa altro che andare a sporcare quest'essenza e a distrarci da essa. In questa vita non abbiamo bisogno di molto, se non di puro amore».
Insomma, da quanto finora detto, emerge la grande sensibilità d'animo di questo cantautore, che non nasconde nemmeno la sua "frizzante" vitalità. Un concentrato di energie è evidente, infatti, nel brano con il quale egli presenta il suo disco: "La musica non è". Questo brano è nato come sberleffo, parla di tutte quelle persone che non sono sempre propense ad ascoltare musica.
«Penso a tutti quei momenti – espone Alessio – in cui in preda ad una grande energia avrei voluto alzare al massimo il mio stereo, oppure cantare a squarciagola con la mia chitarra o addirittura suonare la batteria in casa dandoci davvero dentro! Tutto questo però non era di certo possibile all'interno di un condominio!!! Capirete che non tutti saranno stati propensi ad ascoltarmi. Con questa canzone ho voluto in maniera ironica dire che: “La musica non è per voi!”. Ammetto – prosegue – che con il tempo questo brano abbia assunto nuovi significati, così finendo per rivolgersi anche ai molti addetti ai lavori che purtroppo non ascoltano mai con la dovuta attenzione i tanti cd che con amore e passione gli vengono spediti». Sono parole forti quelle pronunciate da Alessio, parole che rivendicano il rispetto nei confronti di fatica, impegno e dedizione, ovvero, tutte quelle qualità utili per portare a compimento un progetto di qualsiasi tipo esso sia.
Al termine della nostra intervista Alessio ha voluto fare un sentito ringraziamento alla sua ragazza Linda, senza la quale, ci tiene a precisare, non avrebbe mai raggiunto questi risultati, e a Umberto Labbozzetta e tutto lo staff della Lab Promotion, per la trasparenza, professionalità e l'efficacia dimostrata.
Si tratta davvero di un bravo ragazzo che fa della musica la sua passione. A 34 anni, dopo lunghi sacrifici, il frutto è ormai maturo. Il team di "7giorni" ti fa un grosso in bocca al lupo! Continua così Alessio, è finalmente giunto il tuo momento!
Giancarlo Capriglia