Quando un sogno nel cassetto diventa realtà: Marco Di Palma e la sua carriera nella danza

Come ti sei avvicinato alla danza?
Fin da piccolo mi muovevo a ritmo di musica; così, intorno ai dieci anni, ho iniziato a intraprendere lo studio della danza moderna. Ho frequentato il liceo scientifico, ma a diciotto anni ho capito che stare sui libri non sarebbe stata la mia strada. Così mi sono iscritto alla scuola Music Art & Show (Mas) di Milano. Ho superato l’audizione d’ingresso e ho studiato per tre anni, cinque ore al giorno, le materie che ho sempre sognato.

Poi che cosa è accaduto?
Poi ti ritrovi fuori dalla scuola e fai casting e audizioni. Molte vanno male e all’inizio ti scoraggi e perdi fiducia in te stesso, però non demordi. Poi capita che altri quattro provini ti vadano bene. Allora capisci che l’equilibrio è nel mezzo.

Quali sono i tuoi successi, le tue soddisfazioni maggiori?
Sicuramente un’esperienza formativa è stata lavorare per un’importante compagnia che organizza crociere. Ero l’unico ballerino italiano di una produzione inglese. Non è stato sempre facile. Sei lontano da casa per otto mesi, lontano dai tuoi affetti, ma ho visto luoghi pazzeschi in Europa, Africa e Asia.

Un tuo insuccesso?
Il giorno del conseguimento del diploma al Mas sono caduto da un giro e mi sono fatto male ai legamenti del ginocchio; poi, mi sono comunque diplomato per meriti. Sentivo di avere fatto una figuraccia davanti a tutti, genitori compresi. Sono dovuto stare fermo per mesi con tutto quello che comporta, ho dovuto subire un intervento e la successiva riabilitazione. Ovviamente, notavo che gli altri lavoravano e facevano carriera. Io iniziavo a provare sconforto perché vedevo sfumare quello che avevo costruito e su cui avevo investito tutto me stesso e facevo fatica ad accettare i consigli dei medici che mi rassicuravano. Ho imparato ad avere pazienza e ora ho i legamenti più forti di prima!

Quanto è stato importante l’appoggio della tua famiglia?
È fondamentale sapere che si ha la fiducia dei propri genitori. Certo, il mio papà era il più scettico di tutti, probabilmente perché aveva previsto per me un percorso universitario. Ora è orgoglioso e entusiasta.

Che cosa consiglieresti a una persona intenzionata a intraprendere la tua stessa professione?
Le direi che non ci si improvvisa. Bisogna studiare.

Danza e a volte ossessione per il fisico. Quanto è importante l’alimentazione?
È importante e bisogna stare attenti, ma si deve mangiare. Altrimenti dove si trova la forza per danzare? Io personalmente preferisco mangiare carboidrati a pranzo e carne alla sera.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Intanto, fino a fine mese sono in tournée con il musical “Il Libro della Giungla”; poi ci sono progetti per il futuro, ma non li dico perché sono strascaramantico.

Hai un tuo sito?
Ho una pagina su Facebook: www.facebook.com/marcodipalma

Alessandra Moscheri