Come cambierà l’ufficio post Covid?

Il new normal, la nuova normalità conseguente la pandemia, porta con sé nuove istanze da parte dei lavoratori che potrebbero rivoluzionare il modo in cui l’attività lavorativa viene concepita. La necessità di aggiornare ambienti e modalità di lavoro per renderli più rispondenti alla realtà odierna era nell’aria già da tempo. Ma l’esperienza dell’emergenza sanitaria e dei lockdown ha da una parte aiutato a focalizzare le priorità e dall’altra ha accelerato il cambiamento.

Insomma, l’ufficio post Covidavràpoco a che vedere con quello che siamo abituati a frequentare. The Business Evolution, un’indagine promossa da InvestiRe, lo dimostra. Il report, in una sezione curata in collaborazione con l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, rileva come la metà delle aziende intervistate stia pensando di modificare i propri workspace. E la maggior parte di chi non ha ristrutturazioni in programma cambierà comunque il protocollo di utilizzo degli spazi. Come?

Tre tendenze per l’ufficio post Covid

L’imperativo che guiderà d’ora in poi la progettazione o la ristrutturazione degli ufficiè il benessere psicofisico del personale. Un benessere che vada oltre l’ergonomia degli arredi o le palette di colori, per investire il modo stesso in cui l’ufficio viene vissuto, declinato in base alle specificità di ogni azienda.I player del mondo dell’arredamento per ufficio, tornati a crescere dopo un 2020 disastroso, saranno chiamati perciò a rinnovare la propria offerta per allinearla alla nuova domanda del mercato. Nel panorama milanese, Divisione Ufficio dà il buon esempio, prestando attenzione alle nuove tendenze del settore e anticipando le istanze dei lavoratori di oggi:

  • ambienti fluidi e ibridi, da modificare a piacimento;
  • il giusto equilibrio tra individualismo e socializzazione, tra home working e lavoro tradizionale;
  • la sostenibilità ambientale e sociale, con un focus sulla salute.

Spazi fluidi e personalizzabili

Innanzitutto sarà necessaria una nuova pianificazione del layout dello spazio di lavoro. Nell’ufficio post Covid non esistono postazioni isolate, chiuse da pareti divisorie, ma nemmeno openspace con sedie e computer assegnati. Ognuno puòsedersi dove preferisce e gli ambienti sono fluidi, modificabili all’occorrenza. Ecco perché spopoleranno anche nel settore dell’arredamento per l’ufficio gliarredi modulari, che siano tavoli e scrivanie, pareti divisorie, pannelli fonoassorbenti o divanetti. Questi potranno essere assemblati all’occorrenza, a creare grandi superfici per il lavoro di gruppo o alternativamente postazioni individuali separate da barriere mobili.

Socializzazione e autonomia

Un workspace così concepito è perciò prevalentemente orientato alla socializzazione, alla collaborazione e allo scambio di idee, che a loro volta nutrono l’innovazione. È infatti molto probabile che in futuro sarà obbligatorio compiere in sede solo le attività che prevedono interazioni con colleghi o ospiti, tra meeting, brain storming, corsi di formazione, seminari e team building.Ma la possibilità di personalizzare velocemente la stanza e di riservarsi un’area, lascerà spazio anche per il lavoro individuale. Tante aziende, infatti, hanno già specificato che per quanto riguarda le attività individuali permetteranno ai dipendenti didecidere se lavorare in presenza, magari in un sistema di rotazione, o da remoto, in base alla praticache consente loro una migliore conciliazione vita-lavoro.

Salute e sostenibilità

A prescindere dal layout adottato, l’ufficio post Covid non dovrà tralasciare l’ecosostenibilità e la salute dei luoghi di lavoro. Luce naturale, compenetrazione di interno ed esterno, verde, sistemi di areazione e purificazione dell’aria, spazi ampi con aree relax, sensori ambientali e sistemi automatizzati miglioreranno la qualità dell’esperienza dei lavoratori in ufficio, tutelandone la salute. Ma queste scelte e soluzioni sono anche alla base dell’edilizia sostenibile, a dimostrazione del fatto che nella maggior parte dei casi il benessere dell’uomo e del pianeta vanno di pari passo.