Dresano, la maggioranza ancora una volta trova scuse per non intitolare uno spazio comunale ai Martiri delle Foibe e agli esuli giuliano dalmati
Nuovamente rifiutata la proposta di dedicare uno spazio pubblico alla tragedia giuliano dalmata, continua la furia ideologica di un'amministrazione che da anni non condivide neanche le parole del Presidente della Repubblica
Durante l'ultimo consiglio comunale, è stata bocciata la mozione presentata da Daniela Pilloni, consigliere comunale del gruppo di minoranza Uniti Per Dresano, che proponeva di intitolare uno spazio pubblico alle vittime delle foibe.
La mozione, originariamente ritirata per consentire una rielaborazione del testo che potesse ottenere un consenso più ampio, è stata successivamente ripresentata senza successo. Daniela Pilloni ha espresso forte disappunto per l'esito del voto. La consigliera ha sottolineato come la sua proposta mirasse a ricordare le vittime italiane delle foibe e dell'esodo istriano-dalmato, tragedie spesso dimenticate o minimizzate nel discorso pubblico.
L'iniziativa, che si inserisce nel contesto del Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per commemorare le vittime degli eccidi e dell'esodo forzato dalle terre giuliano-dalmate, è stata vista come un'opportunità mancata per Dresano di unirsi a quei comuni che già onorano le vittime di altre tragedie storiche come la Shoah e le vittime innocenti delle mafie. La Pilloni ha citato le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha affermato che «quella delle foibe è una tragedia che non può essere dimenticata, i tentativi di oblio, di negazione e di minimizzare sono un affronto alle vittime e alle loro famiglie e un danno inestimabile per la coscienza collettiva di un popolo e di una Nazione».
Questa decisione del consiglio comunale ha sollevato critiche per il presunto atteggiamento giustificazionista e minimizzatore che pare caratterizzare il modo in cui il comune di Dresano affronta la commemorazione di eventi storici controversi. Da anni, infatti, la città viene accusata di non invitare rappresentanti delle associazioni degli esuli durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo, preferendo ospitare personalità che tendono a ridimensionare l'accaduto. La mancata intitolazione di uno spazio pubblico alle vittime delle foibe è vista da molti come l'ennesimo segnale di un atteggiamento poco rispettoso verso una tragedia che ha segnato profondamente la storia italiana.
Molti cittadini che si domandano se il comune stia davvero facendo tutto il possibile per onorare la memoria delle vittime e riconoscere l'importanza di una commemorazione rispettosa e inclusiva. Il rifiuto della mozione rappresenta, secondo alcuni, una ferita aperta che difficilmente potrà essere sanata senza un cambiamento di atteggiamento e una maggiore apertura al dialogo con tutte le parti coinvolte.
L'episodio rappresenta un monito sulla necessità di affrontare il passato con onestà e rispetto, riconoscendo le sofferenze subite e promuovendo una memoria condivisa che possa davvero unire piuttosto che dividere. Il Consiglio comunale dovrebbe ridimensionare la furia ideologica con la quale da anni infoiba in ogni occasione la memoria di quella enorme tragedia, e prendere al volo inziative come quella del Consigliere Pilloni per ritrovare quello spirito che la legge 92 del 30 marzo 2004 "Instituzione del Giorno del Ricordo", vuole trasmettere alle future generazioni.
Giulio Carnevale