Peschiera, mancanza di trasparenza? Ecco tutte le inchieste di 7giorni

L'azione amministrativa della Giunta Zambon gravità tutta intorno all'urbanistica

La minoranza vuole mandare a casa Zambon? Ha ragione?

Una amministrazione si misura non solo per i suoi atti ma anche dal modo in cui  sono stati raggiunti. Se degli atti vengono nascosti, come è successo in questi ultimi 15 mesi a Peschiera,  il corretto funzionamento democratico è a rischio. Anche se fossero tutti legittimi, il solo fatto di occultarli da seguito ad una serie di sospetti che avvelenano il clima di confronto politico. Una amministrazione pubblica, in primis ha il dovere della trasparenza, anche perché in Italia tutti i giorni ci sono inchieste sulle gestioni criminali di soldi pubblici per cui non si vede come non potrebbe succedere anche a Peschiera Borromeo. La trasparenza di una amministrazione è quindi imprescindibile dall’attività politica. La Giunta Zambon nonostante i proclami del Sindaco in campagna elettorale sembra essere la negazione completa della trasparenza. 

Trasparenza che non c’è stata, quando è stato emessa l’ordinanza sindacale 67 (31 Luglio 2014); nessuno ne era a conoscenza. Con quell’atto si annullava la precedente ordinanza di Falletta che imponeva le mitigazioni a Bellaria basandosi sui pareri tecnici dell’Arpa,  del Politecnico, dell’Asl , di altre perizie e non per ultimo la sentenza del Tar che dava ragione al Comune di Peschiera Borromeo. Un atto fantasma di cui nessuno ha mai chiarito se sia stato o meno pubblicato nell’albo pretorio.

Trasparenza che non c’è stata con la delibera di Giunta 166 dell’8 settembre 2014, dove venivano gettate le basi programmatiche per riesaminare la delibera di Consiglio Comunale n.68 del 28 novembre 2013, con la quale il Comune di Peschiera Borromeo annullava parzialmente la Convenzione per la costruzione della scuola materna e del parco e del lotto due con gli operatori di Bellaria. E che di fatto imponeva alle società costruttrici di pagare al comune la cifra complessiva di Euro 3.643.019 fra oneri di costruzione e contributi urbanistici non assolti con la formula dello scomputo oneri, con la costruzione cioè di opere da destinare all'uso pubblico. L’incarico per la revisione di tali presupposti è stata affidata non al funzionario comunale che seguì la delibera di novembre 2013, ma ad uno di altro settore dell’Ente. L’allora Segretario comunale poi dimissionario Diego Carlino, scrisse nero su bianco che quella delibera comprometteva la posizione del Comune e rischiava di favorire i costruttori . Infatti poi a gennaio 2015 il TAR, visto questo atto non si espresso sul ricorso dei Costruttori contro la delibera di Consiglio Comunale n.68 del 28 novembre 2013 che imponeva il terrapieno sentenziando una “improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse”. 

Trasparenza che non c’è stata quando tre capi settore hanno rifiutato i diktat del Sindaco e del suo Consulente e al quarto tentativo è stato nominato un tecnico che aveva  contribuito a redigere lo stesso piano integrato Di Bellaria.

Trasparenza che non c’è stata nel mese di ottobre 2014, quando il sindaco Zambon, all'indomani dell’atto di annullamento in autotutela dell’ordinanza Sindacale 67 scrisse al CTR (Comitato tecnico rischi Vigili del Fuoco Regione Lombardia) aggiornando l’ente circa la non necessità di costruire il terrapieno esentandolo di conseguenza dall'emettere pareri circa la sua efficacia. La valutazione del CTR avrebbe potuto, accanto a quello chiesto da ASL a un perito terzo rispetto alle vicende per dare il via libera alla nuova piazza, a sgombrare ulteriormente gli ultimi dubbi sul PII di Bellaria.

Trasparenza che non c’è stata, in Consiglio comunale  durante l’approvazione delle delibera di revisione dell’annullamento parziale del PII di Bellaria n.13 di  giovedì 26 febbraio 2015. Si è deliberato sui 3,6 milioni di oneri urbanistici chiesti agli operatori in seguito all'annullamento del secondo lotto di Bellaria e alla mancata costruzione di scuola e parco; oltre al fatto i costruttori  hanno risparmiato i denari previsti per le mitigazioni. Ma quello che è più grave che trasparenza non c’è stata soprattutto perché all'insaputa del consiglio comunale quella delibera sarebbe servita a evitare il giudizio del Consiglio di Stato sul ricorso dei costruttori contro la decisione del TAR che dichiarava illegittimo il PII di Bellaria.

Trasparenza che non c’è stata quando il 12 marzo 2015, il portavoce del Sindaco distribuisce una nota stampa dove si fanno passare due sentenze del TAR come la decisione del Consiglio di Stato, tanto attesa. 7giorni scopre e denuncia la bufala e pochi giorni dopo si apprende con una altra nota stampa che il Consiglio di Stato ha cancellato i ricorsi pendenti legati alla vicenda del P.I.I. di Bellaria; la decisione sarebbe  stata presa nell'udienza che si è svolta martedì 10 marzo. Peccato pero che da un indagine di 7giorni, si apprende che la posizione è stata stralciata su richiesta delle parti. 

Trasparenza non c’è stata quando i Consiglieri di opposizione hanno chiesto di mettere mano alla convenzione che regola l’utilizzo pubblico degli spazi del Centro Commerciale.

Trasparenza che non c’è stata nel percorso Amministrativo dove le gravi accuse di interferenze pericolose nell'attività della Giunta denunciate da tre Assessori sono state relegate a protesta di quart’ordine.

Trasparenza non c’è stata quando il 3 giugno 2015 7giorni scopre e denuncia una gara per un incarico professionale mai pubblicata sull’Albo Pretorio ma solo sul  Sintel. Ennesima conferma di come l’Albo Pretorio venga gestito in modo non trasparente. 

Trasparenza non c’è stata  quando il 9 Giugno 2015 il Segretario comunale Maria Luisa Abate ha dichiarato che lasciava l’incarico, per mancanza di trasparenza amministrativa

Trasparenza non c’è stata quando l’azione della Giunta è stata caratterizzata dalla sola presenza di due Assessori per parecchio tempo

Trasparenza non c’è stata, quando il 17 giugno 2015, si è svolta la conferenza dei servizi sul PII di Bellaria del quale non solo non è stata data notizia ai cittadini ma neanche ai consiglieri. 

Trasparenza non c’è stata quando il comune ha negato a  7giorni che chiedeva l’accesso agli atti della conferenza del 17 giugno, al quale la nostra redazione era presente. Qualche giorno fa scopriamo che secondo il Sindaco c’è stata una seconda conferenza, di cui nessuno sa nulla. 

I cittadini si avvicinano alla politica quando c'è trasparenza e legalità. Almeno per la trasparenza  a Peschiera Borromeo siamo messi male. Per la legalità parlano le sentenze, e fino a prova contraria il PII di Bellaria rimane  illegittimo (sentenza del Tar) e quello del comparto Microsoft di San Bovio è stato annullato (Decreto del Presidente della Repubblica - Consiglio di Stato). 
E siamo sempre in attesa del pronunciamento della Corte dei conti per gli sconti sugli oneri a San Bovio e a Bellaria. A guidare la città oggi ci sono le stesse persone che hanno causato queste anomalie, nonostante un voto che  diceva tutto il contrario, che invece di pensare ai problemi dei cittadini, sembrano occupati a fare altro. Giovedì 24 in Consiglio comunale di discuterà di questo e di molto altro.
Giulio Carnevale