San Giuliano: approvato il rendiconto di bilancio 2014, scongiurato il rischio commissariamento

Il passaggio dell’importante documento arriva dopo alcune difficoltà interne alla maggioranza di centro-sinistra, che avevano portato anche al rinvio di un consiglio per mancanza del numero legale

Alessandro Lorenzano

Alessandro Lorenzano

Al termine della seduta-fiume di lunedì 25 maggio, il consiglio comunale di San Giuliano ha approvato in via definitiva il rendiconto-consuntivo di bilancio 2014, allontanando quindi definitivamente lo spettro del commissariamento, inevitabile nei casi di mancata approvazione. Il percorso che ha portato a tale importante risultato, però, è stato particolarmente complesso, segnato da non poche difficoltà in seno alla stessa maggioranza di governo. Già lo scorso 20 maggio, infatti, la “diserzione” dei 3 consiglieri Muntaha Wahsheh, Paolo Anelli e Giuseppina Caruso, da tempo in contrasto con l’operato della Giunta, assieme alle recenti dimissioni di Anna Hennebole e all’assenza per motivi professionali del capogruppo democratico Jacopo Grossi, avevano fatto venir meno il numero legale necessario a dare avvio alla seduta. Il secondo e decisivo atto è andato quindi in scena lunedì 25 quando, alla luce dei 14 i presenti in Aula (1 in più del minimo richiesto per validare l'assemblea), si è potuto procedere al voto, che ha visto 11 sì della maggioranza, 1 astenuto e 1 voto contrario del M5S, mentre l’opposizione non ha partecipato. 
«Il Comune di San Giuliano raggiunge così 3 fondamentali obiettivi – ha commentato il sindaco, Alessandro Lorenzano - : l'equilibrio dei conti pubblici, il rispetto dei parametri del Patto di Stabilità interno e l'accantonamento in 3 anni di un “tesoretto” pari a 3,9mln. Quindi, con il Bilancio approvato ci sono risparmi effettivi, accantonati in 3 anni e certificati». In merito alle frizioni interne alla maggioranza, Lorenzano ha affermato: «Non giudico chi lascia, ma capisco le difficoltà nell'affrontare argomenti importanti come questi. Ciò che capisco meno, è il mettere a repentaglio un Comune e i suoi cittadini per mere scelte politiche. Ora, dopo il voto del Consiglio, avanti chi ci sta. Dobbiamo lavorare duro per dare un senso a questi anni di sacrificio. Tutto si poteva far meglio, ne siamo consapevoli, ma di giudici è pieno il mondo. Sporcarsi le mani invece è un'altra cosa».
Redazione Web