10 giorni in Scozia: la guida completa a cura di Arianna Cerea

Tutto ciò che vi serve sapere per un tour nella Scozia più e meno selvaggia: cosa visitare, dove mangiare e dove dormire

The Old Man sotto il sole e la pioggia

The Old Man sotto il sole e la pioggia

Se siete accaniti lettori del Trono di Spade o del Signore degli Anelli, avrete senza dubbio sognato, tra un capitolo e l'altro, di trovarvi in vaste spianate verdi circondate da montagne innevate o davanti ad antichi castelli di pietra a picco sull'acqua. Ebbene, in tal caso la Scozia è la meta che fa per voi: i paesaggi selvaggi e maestosi, a tratti spettrali, a tratti lunari, renderanno i confini tra realtà e fantasy molto labili. 

Le capricciose condizioni del tempo e il vento costante, soprattutto nel periodo invernale, rendono indispensabili scarpe da trekking impermeabili, pile e giacche antivento. Inoltre, un consiglio spassionato è quello di noleggiare una macchina. Sebbene la guida sul lato destro possa sembrare impervia, serve solo un pizzico di manualità. Senza macchina, sarebbe ancora possibile giungere a tutte le tappe descritte qui di seguito, dal momento che i mezzi di trasporto sono piuttosto capillari, ma i tempi si allungherebbero in modo non indifferente. Al momento, prima di partire per qualsiasi area del Regno Unito è necessario prenotare un test molecolare da fare entro il secondo giorno in cui si è sul suolo britannico e ci si deve isolare fino alla ricezione del risultato. 

Dall'aeroporto di Bergamo Orio al Serio partono numerosi low-cost che giungono alla prima tappa del viaggio: Edimburgo, a cui vanno dedicati almeno due giorni. Capitale della Scozia, non ha mai conquistato il mio cuore, nonostante io sia una fan sfegatata di Harry Potter. La città gotica, infatti, è stata di enorme ispirazione alla celebre autrice J. K. Rowling, che era solita scrivere al bar “The Elephant Castle”, attualmente chiuso a causa dei danni subiti dopo un incendio lo scorso agosto. Luoghi emblematici dei libri sono Victoria’s Street, una via centrale, dalle facciate colorate, e il cimitero di Greyfriars in cui si trova la tomba con il nome di Tom Orvoloson Riddle aka Lord Voldemort. Al di là delle divagazioni potteriane, non perdetevi il tramonto da Calton Hill o Arthur’s Seat, passando davanti a Holyrood Palace (il palazzo in cui dimorano i reali se in città) e il parlamento scozzese. A mio parere invece, la Royal Mile e il Castello non sono una grande attrazione, dal momento che vi si riversano numerosissimi pub e negozi turistici, ma una passeggiata qui è di dovere, dal momento che essi compongono il fulcro centrale della città. Al contrario, i quartieri The Meadows e Stockbridge sono autentici e caratteristici. Il secondo in particolare è un variegato ricettacolo di ristorantini, bar e caffetterie, senza contare che si trova di fianco al Royal Botanic Garden e al mio scorcio preferito di Edimburgo: il Dean Village. Quest’ultimo è un agglomerato di case che sembra uscito da un presepe, attraversato da un torrente lungo cui si snoda una deliziosa passeggiata nel verde. 

Scorcio del Dean Village

Scorcio del Dean Village

Se siete indecisi su dove andare a mangiare, consiglio:
-Bakery Andante, la zuppa del giorno è eccezionale e preparano fino alle 2pm il brunch; 49 Broughton St, Edinburgh EH1 3RJ, Regno Unito
-Clarinda’s Tearoom, una tipica stanza del the casalinga, dove di può fare un pranzo leggero e bere the coi dolcetti; 69 Canongate, Edinburgh EH8 8BS, Regno Unito
-Tani Modi, dove i pancakes sono d'obbligo e se vi mancano i sapori italiani preparano delle ottime piadine
-Rollo Restaurant, un’enoteca con cucina ricercata; 108 Raeburn Pl, Stockbridge, Edinburgh EH4 1HH, Regno Unito
-La Barantine, una panetteria che vende anche sandwich e dolci francesi molto buoni; 27B Raeburn Pl, Stockbridge, Edinburgh EH4 1HU, Regno Unito

Per dormire:
-Grosvenor Gardens Hotel, 1 Grosvenor Gardens, Edimburgo, EH12 5JU, Regno Unito
- su Airbnb
-E questa camera condivisa, i cui proprietari sono d’oro 

La mattina del terzo giorno, dopo un’ora e un quarto di macchina verso nord si giunge a St Andrews, sede della prima università nei ranking britannici. La cittadina è famosa anche perché qui si conobbero il principe William e la consorte Kate e per gli sconfinati campi da golf su cui si sono svolti innumerevoli campionati d’importanza mondiale. Sebbene di dimensioni ridotte, vale la pena dedicare almeno due giorni pieni a St Andrews: uno per fare una lunga passeggiata su West Sand, la spiaggia più vasta nelle vicinanze, ed esplorare la cittadina, che si estende principalmente su Market Street, South Street e North Street. Non perdetevi la sede principale dell’università, dove si trova il St Salvador’s Quadrangle, Castle Sand con le rovine del castello e St Mary’s Quad. Il fascino di St Andrews sta, senza dubbio, nel lungo molo che si allunga nel mare e da cui si possono osservare tutta East Sand, le variopinte casette a ridosso del porto e la cattedrale. Quest’ultima, di cui rimangono solo i resti, rivela la sua maestosità al calar della sera, quando viene illuminata e si staglia scenograficamente nel buio. 
Molo di St Andrews

Molo di St Andrews

Il secondo giorno qui sarebbe ideale, se siete appassionati di trekking, percorrere un tratto del Fife Coastal Path, un sentiero che, come dice il nome, serpeggia lungo la costiera scozzese da Kinkardine (appena fuori Edimburgo) a Newburgh. Da St Andrews si può giungere a Kingsbarn in poco più di 3 ore (13,5 km), ma se siete camminatori provetti raggiungerete senza problemi anche Crail (9,5 km) o Anstruther (6,75 km). Attenzione all’alta marea, che potrebbe cogliervi alla sprovvista nel bel mezzo del cammino e bloccarvi su una spiaggetta desolata per un tempo indefinito. I paesaggi surreali e incontaminati vi distrarranno dalla fatica: sarete immersi quasi completamente nella natura, e alle insenature della spiaggia si alterneranno foreste con case diroccate o alte scogliere su cui si infrangono le onde. Per ulteriori informazioni sul Fife Coastal Path, i migliori siti consultabili sono e . Se non amate le lunghe passeggiate, in alternativa si può esplorare in Cockshaugh Public Park, giungendo a Lade Braes e Hallow Hill, in un percorso molto più corto, rilassante e meno selvaggio. 

Parte del Fife Coastal Path

Parte del Fife Coastal Path

Per mangiare bene a St Andrews non avrete problemi, ma in particolare io consiglio: 
-North Point Cafè (24 North St, St Andrews KY16 9AQ, Regno Unito), Taste (148 North St, St Andrews KY16 9AF, Regno Unito) e Gorgeous (7 Bell St, St Andrews KY16 9UR, Regno Unito) per la colazione, il brunch o la merenda (il primo è famoso per essere il posto in cui William e Kate andavano a prendere il caffè, il secondo perchè ha il miglior espresso della città)
-Balgove Larder, una fattoria in cui si possono acquistare e si mangiano prodotti locali, famosa per la carne; Strathtyrum Farm, Strathtyrum, St Andrews KY16 9SF, Regno Unito
-The Adamson, ricercato ed elegante ma con prezzi non sopra la media; 127 South St, St Andrews KY16 9UH, Regno Unito
-The Räv, per una cucina nordica a base di carne e pesce; 80 North St, St Andrews KY16 9AH, Regno Unito

Per dormire
-No12 Bed and Breakfast, St Andrews, 12 Grange Rd, St Andrews KY16 8LF, Regno Unito

Il quinto giorno del viaggio sarà destinato ad un lungo viaggio di circa quattro ore, alla volta di Inverness, la capitale delle Highlands: essa è un perfetto punto di partenza per visitare il patrimonio naturalistico delle cosiddette Terre Alte, e da qui partono la maggior parte dei tour con destinazione Lochness, Isle of Skye, Glencoe, Cairngorms National Park o Loch Lomond & The Trossachs National Park. In circa un’oretta si riescono a visitare le sponde del fiume Ness, il castello, la Old High Church e il Victorian Market. Qualora l’Italia iniziasse a mancarvi un po’ troppo e siete a corto di carboidrati, non vi resta che dirigervi alla pizzeria Cheese & Tomatin (10 Stephens Brae, Inverness IV2 3JN, Regno Unito): non storcete il naso, il locale è gestito da una famiglia napoletana doc, e la pizza è veramente buona. 

Per dormire
-Redcliffe Hotel, 1 Gordon Terrace, Inverness IV2 3HD, Regno Unito

Il sesto giorno inizia l’avventura più selvatica della vacanza: in primis, dirigetevi a Chanonry Point, ad una trentina di minuti a nord da Inverness: qui si trova la foce del fiume Ness, dove mare e acqua dolce si incontrano. Teoricamente, dovrebbe essere un fortunato punto d’osservazione da cui scovare delfini e altri cetacei. Dopodiché, dirigetevi a ovest, verso l’Isle of Skye. Sul tragitto incrocerete il Lago di Lochness: mentre Nessie il mostro si dà per disperso, penso valga la pena fermarsi a vedere (da fuori) l’Urquhart Castle. Proseguendo, vi inoltrerete in una valle stupenda e remota, soprattutto qualora fosse innevata: osservate attentamente i prati che si estendono ai lati della strada per scorgere qualche cervo intento ad abbeverarsi sulle sponde del lago Loch Cluanie. In questo caso, non fatevi cogliere impreparati: sul tragitto non troverete quasi alcun bar dove rifocillarvi, quindi o vi portato il pranzo al sacco o attendete di giungere alla Landour Bakehouse (The Cluanie Inn Glenmoriston IV63 7YW, Regno Unito), una pasticceria/panetteria, dove cucinano anche la zuppa del giorno. Questa, è immersa nella natura selvaggia delle Highlands e in un silenzio assordante interrotto solo da qualche rara macchina di passaggio. 
Parte del Loch Cluanie

Parte del Loch Cluanie

Poco dopo la sosta, ci si imbatte in un altro castello, più scenico, delineato nitidamente sulle sponde del Loch Duich: il castello di Eilean Donan. 
Il castello di Eilean Donan

Il castello di Eilean Donan

Proseguendo ancora un poco, si giunge al ponte che collega la terra ferma a Skye. Per comodità, consiglio di alloggiare a Portree, un vivace (solo per i colori del porto, non per la vitalità degli abitanti) villaggio da cui poi cimentarsi in svariati trekking, alla scoperta dei paesaggi più impervi e reconditi del Regno Unito. L’ideale sarebbe avere a disposizione almeno tre giorni per l’isola. Se ciò non fosse possibile, il tour che permette di vedere panorami e vedute mozzafiato nonostante il tempo ridotto è l’anello che da Portree sale fino a Duntulum e torna indietro, passando per Uig

La cittadina di Uig

La cittadina di Uig

Dunque, il settimo giorno sarà incentrato sulla perlustrazione di tale anello: sarà una giornata stancante sia che decidiate di buttarvi su un trekking, sia che scegliate di girare in macchina: a ogni curva ci sarà un “viewpoint” a cui fermarsi e scendere. Il primo di questi è quello denominato “The Old Man”. 
Il viewpoint denominato “The Old Man”

Il viewpoint denominato “The Old Man”

Il secondo si trova qualche km più avanti, e si tratta delle Lealt Falls, una serie di cascatelle che finiscono in una gola abbastanza profonda, visibile dall’alto grazie ad un ponte sospeso su di essa. Senza dubbio però, la più strabiliante di tutte le vedute è quella di Kilt Rock: qui la cascata è molto più imponente e si getta direttamente da un’alta scogliera in mare.

Kilt Rock

Kilt Rock

Andando avanti fino a Brogaig prendete una deviazione sulla sinistra per raggiungere The Quiraing, uno spiazzo rialzato, disperso tra i monti verdi, da cui si vedrà tutta la vallata sottostante: un po’ come quando Mufasa mostra a Simba tutto il regno che un giorno sarà suo. 

The Quiraing

The Quiraing

Per quanto riguarda il cibo, anche qui è consigliabile portarsi il pranzo al sacco, a meno che non abbiate la pazienza di arrivare al porto di Uig (che è oltre alla metà del giro). Invece, per mangiare a Portree consiglio:
-Cuchullin Restaurant, per una scorpacciata di pesce; 8 Somerled Square, Portree IV51 9EH, Regno Unito
-Dulse & Brose at The Bosville, per carni e formaggi del posto; Bosville Terrace, Portree IV51 9DG, Regno Unito

Per dormire
-The Caledonian Hotel, Wentworth St, Portree IV51 9EJ, Regno Unito.

Il mattino del nono giorno si partirà alla volta di Glasgow: quattro ore e mezzo di macchina, interrotte da una veloce visita al Glenfinnan Viaduct. Il viadotto è un poco fuori strada, ma, sempre se siete appassionati della saga potteriana, non potete perderlo. Per pranzo invece consiglio di fermarsi al bar del Kingshouse Hotel (Kingshouse Hotel, Glencoe, Ballachulish PH49 4HY, Regno Unito): anch’esso immerso nel nulla più totale, circondato da montagne (siamo nelle vicinanze del Ben Nevis, montagna più alta del Regno Unito, su cui, volendo, si può sciare) e popolato da cerbiatti che vagano liberi nelle valli. 

Sullo sfondo il Ben Nevis, la montagan più alta del Regno Unito

Sullo sfondo il Ben Nevis, la montagan più alta del Regno Unito

Nel tardo pomeriggio si raggiunge Glasgow, l’ultima tappa prima di tornare all’aeroporto di Edimburgo. Famosa per l’atmosfera un po’ hippy e alternativa, purtroppo l’ho trovata un po’ sporca e lontana dalle immagini trasmesse durante la Cop26 dello scorso mese.  In qualsiasi dei casi, vale la pena una visita. Il decimo giorno si torna a Edimburgo, per lasciare la macchina al noleggio (Europecar fornisce un servizio relativamente buono) e per sottoporsi al test antigenico (lateral flow Covid-19 test), necessario per rientrare in Italia. Io l’ho prenotato qui ed è piuttosto comodo, trovandosi davanti davanti alla partenze. 

Altri consigli utili:
-La catena Paperchase farà impazzire ogni patito di cartoleria
-Se volete degustare il famoso whisky scozzese, ci sono numerose distillerie. Una tra tutte la Kingsbarn Distillery 
-Tesco, Sainsbury e Morrisons sono i tre principali supermarket che potrete trovare
-Potete pagare pressoché qualsiasi cosa con la carta, anche gli importi più bassi. Non vale la pena cambiare troppi contanti. 
-Serve l’adattatore per le prese elettriche
-Prenotate sia per pranzo che per cena: sia i pub che i ristoranti sono sempre molto affollati. Potrebbe esservi richiesto il numero di una carta di debito o credito per confermare la prenotazione 
-Alcune strade sono piuttosto strette, soprattutto sulla strada tra Inverness e Skye e su Skye stessa. Ci sono, ogni tot, delle piazzole dove ci si ferma per dare la precedenza a chi viene dal lato opposto. 
-Lo scontrino viene stampato e consegnato solo se è richiesto dal cliente

Vi state già vedendo a scalare la roccia The Old Man su Skye? O siete più dell’idea di provare i campi da golf di St Andrews? E siete pronti nell’evenienza in cui uno dei numerosi greggi di pecore scozzesi vi attraversi la strada? Bene, allora buon viaggio! Per ogni dubbio e domanda contattatemi.

Arianna Cerea
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1 commenti

Danilo Tancini :
Ottimo articolo. molto interessante e ben scritto. Condivido su f | lunedì 17 gennaio 2022 12:00 Rispondi