Gioco pubblico, un settore in stallo normativo e le critiche dell’Unione Europea
Il settore del gioco d'azzardo terrestre in Italia si trova in una fase critica, caratterizzata da incertezze normative e sfide economiche

Emmanuele Cangianelli, presidente dell'Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici (EGP) e della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), ha recentemente sottolineato l'urgenza di una regolamentazione chiara e uniforme per garantire stabilità agli operatori e tutelare i consumatori.
Attualmente, il comparto del gioco d'azzardo terrestre impiega circa 70.000 lavoratori dipendenti e un numero equivalente di collaboratori con altre formule contrattuali. Nonostante contribuisca con un gettito erariale di 11 miliardi di euro annui, il settore è frenato da una regolamentazione frammentaria. Le concessioni per bingo, slot e scommesse sono state prorogate più volte senza una riforma strutturale, creando incertezza tra gli operatori di gioco con licenza ADM e ostacolando gli investimenti.
A complicare ulteriormente il quadro è quella che può essere definita come la giungla delle normative locali, tra queste quelle che introducono misure come il "distanziometro", ovvero la distanza minima obbligatoria tra le sale da gioco e luoghi sensibili come scuole e ospedali. che variano da regione a regione. Questa disomogeneità normativa ha, secondo Cangianelli, "ingessato il mercato", impedendo una pianificazione efficace da parte degli operatori e lasciando spazio al proliferare del gioco illegale.
Cangianelli critica l'approccio del governo, che utilizza il settore come un "bancomat" attraverso prelievi fiscali senza offrire una visione strategica. Evidenzia la necessità di un riordino nazionale che armonizzi le leggi regionali e introduca strumenti tecnologici avanzati per la prevenzione della ludopatia e il controllo dell'accesso ai giochi. Ad esempio, propone l'implementazione di sistemi digitali per l'autoesclusione dei giocatori problematici, sul modello del registro già esistente per il gioco online.
L'Unione Europea ha più volte richiamato l'Italia per le continue proroghe delle concessioni senza l'indizione di nuove gare, sottolineando la necessità di procedure trasparenti e competitive. Cangianelli auspica che entro il prossimo biennio si raggiunga un accordo tra Stato e Regioni per definire regole chiare e che, a partire dal 2027, il settore possa operare con un quadro normativo stabile e prevedibile.
La mancanza di una regolamentazione chiara e uniforme nel settore del gioco d'azzardo terrestre in Italia non solo ostacola gli operatori legali ma rischia anche di alimentare il mercato illegale, con conseguenze negative per l'erario e la tutela dei consumatori. È imperativo che le istituzioni affrontino con urgenza la questione, promuovendo una riforma strutturale che garantisca stabilità, trasparenza e protezione per tutti gli attori coinvolti.