IL GRANDE INGANNO
E’ il farci ascoltare cose ovvie, sulle quali non si può che essere d’accordo, per sviare la nostra attenzione dai problemi reali che devono essere affrontati e risolti. E’ il parlar male dell’avversario di turno pensando di lavare in famiglia i propri panni sporchi. Dirò in breve a cosa mi riferisco, consapevole di stupire un po’ anche le persone che mi conoscono e che sanno come la penso.
Primo: ma c’è qualcuno che possa veramente credere che l’”effetto Berlusconi” valga 100 o più punti del famigerato spread tra i BTP italiani e i Bund tedeschi? Questo differenziale dipende dallo stock del nostro debito e dalla nostra incapacità a risanarlo (cosa che riguarda da vicino anche l’opposizione).
Secondo: Berlusconi avrebbe dovuto evitare di forzare troppo la mano con le leggi ad personam e tenere una condotta di vita privata meno censurabile. Ciò premesso, vogliamo dire chiaramente che la caccia all’uomo scatenata dalle Procure di mezza Italia è francamente inaccettabile? Lo è tanto più se veniamo a sapere che, mentre si facevano centinaia di migliaia di intercettazioni telefoniche per incastrare Berlusconi, contemporaneamente venivano fatti scadere i termini delle inchieste in corso sulle ecomafie e sul traffico di rifiuti con rilascio dei relativi detenuti; episodio questo tutt’altro che isolato.
Terzo: l’opposizione pretende di diventare forza di Governo. Con quali credenziali? Siamo in attesa di capire il cosiddetto “Sistema Penati” quanto sia esteso e chi coinvolga. Rimaniamo in attesa di conoscere non solo quali illeciti penali, ma anche quali e quante illegittimità amministrative siano state avallate in Lombardia e altrove per far lavorare il “Sistema” (venite a informarvi sull’impianto rifiuti di Bustighera).
Quarto: dal terzo polo vorremmo sapere come intendano conciliare le istanze liberali che hanno storicamente ispirato il pensiero di Fini con gli ammiccamenti clerico-integralisti di Casini e dei Teodem verso CL, Formigoni, Compagnia delle Opere, annessi e connessi.
Sostituire l’attuale Governo, inefficiente e criticabile sotto tutti gli aspetti che volete, con un’alleanza di centro-sinistra, nominalmente per mandare a casa il “satrapo” Berlusconi, nella sostanza per sostenere lo “sviluppo” con gli affari delle Coop e della “Confindustria Bianca” e per sperperare i nostri soldi con la cosiddetta sussidiarietà “pelosa” nella sanità, nei lavori pubblici e nell’istruzione, significherebbe cadere dalla padella nella brace. Molto meglio i tagli lineari di Tremonti, che almeno hanno tenuto (finora) in piedi questa baracca. Alla prossima puntata i rimedi.
Michele Ronchi