Nei prossimi 5 anni mancheranno 250mila laureati: come rimediare

Tra i Paesi Ocse, in Italia la laurea non è ancora il titolo di studio più diffuso a causa di varie ragioni: la prima è sicuramente il proibitivo costo delle rette universitarie

Attualmente, in Italia, la situazione relativa all'istruzione universitaria è tutt’altro che rosea. Oggi è più che mai necessario attuare una serie di soluzioni imminenti ed efficaci per contrastare l'abbandono degli studi da parte dei giovani.

Ancora troppi pochi laureati in Italia

Stando a quanto riporta Unioncamere e Anpa, in Italia, nei prossimi cinque anni mancheranno 250mila laureati: il nostro Paese vanta solamente il 6,7% di laureati contro il 13% europeo. A fare peggio di noi c'è solamente la Romania. Se non si interviene in tempo, di questo passo è prevista soprattutto una penuria di laureati provenienti dalle facoltà Stem.

Tra i Paesi Ocse, in Italia la laurea non è ancora il titolo di studio più diffuso a causa di varie ragioni: la prima è sicuramente il proibitivo costo delle rette universitarie. A seguire, il fatto che le borse di studio sono eccessivamente selettive rispetto agli altri Paesi. È interessante scoprire, inoltre, che in 15 anni le tasse universitarie degli atenei italiani sono aumentate dell'82%.

Un altro fattore scoraggiante è quello relativo al costo degli affitti delle stanze nelle varie città universitarie, Milano in primis. Basti pensare che nel 2021, il costo di una singola stanza è aumentato dell'11%, con una media di 439 euro al mese.

Penuria di laureati: alcune soluzioni per contrastarla

Per ovviare al problema della futura carenza di laureati ci si potrebbe avvalere di varie soluzioni. Innanzitutto, per colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro si potrebbero proporre corsi di laurea più adatti e mirati all'effettiva richiesta delle aziende, ma anche proporre percorsi formativi che siano più smart e indirizzati verso la reale richiesta del mondo del lavoro.

Soprattutto dopo la pandemia di Covid, inoltre, molti studenti e studentesse hanno preso atto dei vantaggi offerti dalle università telematiche. Queste, infatti, possono rivelarsi non solo un'occasione d'oro per ovviare ai problemi burocratici degli atenei convenzionali, ma anche un metodo per ammortizzare spese importanti quali affitti e spostamenti. Oltre ai costi di base delle rette, infatti, gli studenti iscritti alle università online non devono sostenere altre spese.

Risulta necessario, inoltre, comprendere l'importanza di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro sin dalla giovane età, in modo che siano in grado di fare scelte consapevoli per il proprio futuro. Ciò indurrebbe a scoraggiare i numerosi cambi di facoltà, il drastico abbandono degli studi e farebbe diminuire l'attuale elevato costo sociale a causa della disoccupazione.

Infine, è di vitale importanza ridurre i divari territoriali presenti nel Paese e promuovere iniziative specifiche di mentoring e orientamento, soprattutto per le scuole che registrano una maggiore fragilità negli apprendimenti.