San Donato, due piante per ricordare chi, con silenzioso coraggio, ha salvato la vita a centinaia di persone

Gli studenti del Liceo Primo Levi hanno celebrato i Giusti della Shoah Irena Sendler e Gino Bartali, che nel corso del secondo conflitto mondiale hanno fornito documenti falsi rispettivamente a 2500 e 800 persone di religione ebraica

San Donato Milanese, 10 marzo 2023. Ieri pomeriggio gli studenti del Liceo Primo Levi hanno intitolato i due nuovi alberi messi a dimora nel Giardino dei Giusti a Irena Sendler e a Gino Bartali Due piante per ricordare chi, con silenzioso coraggio, ha salvato la vita a centinaia di persone. Quest’anno, nell’ambito del percorso dedicato ai Giusti del presente, gli studenti del Liceo Primo Levi hanno celebrato i Giusti della Shoah Irena Sendler e Gino Bartali, che nel corso del secondo conflitto mondiale hanno fornito documenti falsi rispettivamente a 2500 e 800 persone di religione ebraica, salvandole in questo modo dal massacro nazista. Già riconosciuti Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme, Sendler e Bartali sono stati ricordati ieri pomeriggio in occasione della cerimonia di intitolazione dei due nuovi alberi messi a dimora nel Giardino dei Giusti di via Maritano. Protagonisti dell’incontro sono stati gli studenti del Liceo, che hanno illustrato le motivazioni dietro la scelta di tali nomi, svelato le nuove targhe installate nel Giardino e hanno guidato il pubblico alla scoperta del bosco commemorativo nato nel 2018 e frutto della collaborazione tra il Comune, il Liceo e Gariwo (associazione nata con l’obiettivo di far conoscere i Giusti di tutto il mondo, educando alla responsabilità personale e coltivando la memoria del Bene). «È stato un orgoglio – commenta Francesco Squeri poter presenziare alla cerimonia per la prima volta in qualità di Sindaco. Le attività di ricerca e di divulgazione portate avanti dagli studenti e dai docenti nel corso di questi cinque anni, oltre ad avere un notevole valore didattico, hanno un importante risvolto sociale per tutta la Città. Esse, infatti, hanno contribuito a definire e a dare forma nel corso del tempo a un segno urbano capace di essere frutto e occasione per praticare collettivamente la memoria e il ricordo».