Non solo ‘bullismo’ tra le problematiche degli adolescenti

“Mamma sto uscendo, ci vediamo dopo”. Parole che sono da sempre causa di ansie e preoccupazioni da parte dei genitori. Ma è soprattutto negli ultimi anni, con il vertiginoso aumento delle violenze e dell’escalation di episodi di criminalità, che crea ancora di più senso di paura, c’è più timore nell’aprirsi e accettare che i propri figli vadano “fuori”, ad affrontare la loro vita. È anche vero che ultimamente i media ci presentano uno spaccato degli adolescenti particolarmente negativo, presentando casi e statistiche allarmanti, come l’esponenziale aumento dell’utilizzo di alcool e di droghe varie, ma anche di comportamenti estremi come il bullismo e gli atti vandalici.
Mentre anni fa questi comportamenti erano prerogativa solo di alcune classi sociali disagiate, concentrate soprattutto in quartieri degradati e periferici delle grandi città, oggi questo divario non esiste più; anzi, la maleducazione è trasversale, colpisce un po’ tutti, e  sono soprattutto i figli della gente “per bene”, i  “bravi ragazzi”, che si rendono i protagonisti di tali fenomeni.
L’utilizzo di droghe, che si vogliano classificare leggere o pesanti, è in continua crescita e la percentuale di adolescenti e anche dei cosiddetti pre-adolescenti che ne fa uso cresce ogni anno in maniera vertiginosa. Bisogna chiedersi se non è più giusto cercare di cambiare il messaggio errato della distinzione fra droghe pesanti e leggere, se pensiamo che la cocaina è percepita dalla maggior parte degli adolescenti come una droga leggera. C’è realmente da preoccuparsi. Droga e alcool sono divenuti oramai di routine, forse anche perché ultimamente il prezzo delle droghe più comuni è diminuito notevolmente. Cocaina, pasticche ed eroina hanno prezzi molto più abbordabili rispetto al passato, e l’abuso di alcolici è sempre di più percepito come un male minore, mentre si sa che miete più vittime di quanto si possa credere.
Abitudini come l’happy hour, lo spritz, l’aperitivo serale hanno sdoganato sempre di più i super alcolici. Non solo. Aumenta anche l’utilizzo di droghe sintetiche, acidi di ogni tipo, c’è persino chi sniffa colla e solventi, come avviene da anni nelle peggiori aree povere e degradate del mondo. Un altro fenomeno in crescita è il bullismo, che senza dubbio è sempre esistito ma ora sta raggiungendo picchi preoccupanti. Nell’era del voler apparire ed essere protagonisti ad ogni costo, la tecnologia ha creatoterreno fertile a questi comportamenti. Siti come youtube.com ogni giorno documentano ed esaltano le “gesta” di questi ragazzi, proponendo uno spaccato a dir poco inquietante. Oggi i limiti sembrano sempre di più portati all’estremo e vanno di pari passo con la continua e sistematica  perdita dei valori fondamentali. E allora, via a chi compie il gesto più eclatante, non importa se ci si dà fuoco e ci si fa riprendere dall’amico con il telefonino, o peggio ancora se si dà fuoco a un povero senzatetto che dorme su una panchina. Non importa se alcuni compagni marinano la scuola e poi in preda all’alcol e alle droghe violentano la loro compagna di classe, non importa se ci si fa filmare a scuola mentre si fuma uno spinello davanti all’insegnante disperata, non importa se ci si fa riprendere mentre si picchia il compagno di classe diversamente abile, non importa se si riprende l’amico mentre distrugge la scuola e dà fuoco al crocifisso, o si scorazza in sella ad un motorino distruggendo l’aula.
Tutto questo è devastante, ma deve far riflettere. I nostri figli sanno ancora cosa sono i valori? Senza dubbio i primi che si devono porre il quesito sono i genitori. Siamo noi che stiamo realmente contribuendo a creare una società del nulla? Una società piena di ragazzini viziati, che passano le loro giornate davanti ad un computer, magari mentre noi siamo in cucina a preparare la cena, di corsa, dopo una giornata frenetica di lavoro, dove non si ha voglia o a volte la forza o peggio ancora interesse a chiedere ai propri figli come hanno trascorso la loro  giornata?
Certo che oggi la tecnologia ha contribuito a creare un gap nelle relazioni interpersonali, soprattutto nel dialogo tra genitori e figli. L’adolescenza è a detta di molti l’età della ribellione, della formazione del carattere, delle scoperte del proprio corpo e del proprio io. Fatto sta che comunicare oggi con gli adolescenti è ancora più difficile. È un paradosso che nell’era delle comunicazioni facilitate, velocizzate, a portata di click dove in pochi attimi ci si può connettere con chiunque dall’altra parte del mondo, vi siano ancora problemi di comunicazione con le persone che ci stanno a pochissimi metri di distanza.
A onor del vero bisogna ribadire che la maggioranza degli adolescenti si comporta bene. Ma, come si sa, fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.

Le dichiarazioni di teenager e genitori

“Bere o drogarsi soltanto per sentirsi all’altezza”

Ognuno di noi ha affrontato l’adolescenza e le sue problematiche in maniera “unica ed esclusiva”. Per questo motivo, le opinioni espresse sono cariche di soggettività, soprattutto quelle che riguardano temi delicati come alcool, droga, bullismo e anoressia.
Davide G., 15 anni, frequenta la seconda classe di un Istituto Tecnico di Milano. Incontrato al capolinea della metropolitana di San Donato, con zainetto sulle spalle e l’immancabile I-pod, ci dice: “La droga c’è sempre stata, solo che adesso è più facile procurarsela, anche perché costa meno. Molti ragazzi fanno “collette” per farsi qualche striscia di coca o qualche tiro di canna. Però bisogna sapersi gestire, chi non ha limiti si perde, soprattutto quelli deboli che hanno bisogno di farsi accettare, che hanno paura di dire no con la conseguenza di essere esclusi dal gruppo”. Sul fenomeno del bullismo dichiara:”Io personalmente non ho assistito a episodi particolari, forse qualche volta si prende in giro il professore, ma niente di grave. La tv esagera, crea miti negativi, perché molti imitano proprio questi ragazzi che si fanno filmare in classe o in giro mentre commettono delle ca#####”.“Secondo me la scuola, con la reintroduzione del 5 in condotta, non risolverà proprio niente”, prosegue Davie, “anche perché a chi compie questi atti della scuola non importa proprio niente”.
Dichiarazioni che possono apparire scontate, ma che fanno comunque impressione in bocca a ragazzi così giovani. Diego e Christian (i nomi sono di fantasia, ndr), 13 anni, residenti entrambi a Peschiera Borromeo, dicono: “La droga è dappertutto. I nostri genitori credono che la si trovi solo in discoteca, ma sbagliano. Si trova ovunque anche nelle scuole e molti nostri amici ne fanno uso. Anche l’alcool scorre in abbondanza, soprattutto la sera quando ci si ritrova, credo che molti bevono per sentirsi più simpatici, più forti”.
“Non bastano più le campagne sociali anti-droga e anti-abuso di alcolici”, dice Alessandra P., 49 anni, mamma di una quattordicenne, residente a Peschiera Borromeo. “I genitori sono troppo assenti, non educano più, forse non hanno tempo, delegano questo ruolo fondamentale alla scuola o a chissà chi. La conseguenza è che la maggior parte di questi ragazzi non sa proprio cosa sia l’educazione e l’importanza di valori come la famiglia, il rispetto e la stima per se stessi e per gli altri, il lavoro, il sacrificio, la scuola. Noi genitori dovremmo dar loro più attenzioni, magari dovremmo rinunciare a qualche week-end in montagna o a comprare l’ultimo modello di Suv, lavorare qualche ora di meno, dedicarci ai nostri figli e soprattutto provare a essere più presenti nella loro vita”. “La scuola ed i professori, oggi, sono stati screditati dai genitori stessi”, continua Alessandra, “non godono più nè della stima nè dell’autorità e del rispetto che avevano un tempo. Nessun genitore è oggi disposto ad ammettere e a dichiarare che il proprio figlio ha commesso un errore; anzi, sono tutti pronti a presentare cause e ricorsi al Tar, laddove la scuola sia intervenuta con qualche sanzione disciplinare”. Infine aggiunge: “Avete più visto un ragazzo alzarsi in tram o in metrò e cedere il proprio posto a un anziano o a una donna incinta? Io no, purtroppo”.

Rania Ibrahim