Peschiera, 25 Aprile, Moretti: «La resistenza, è un valore di tutti. Il nostro pensiero all’Ucraina. Lì, proprio ora, la Resistenza sta lottando» |Video|

Di Palma: «Dobbiamo essere grati ai valorosi alleati che, attraverso la collaborazione militare e logistica, ci hanno permesso di raggiungere l’indipendenza che oggi abbiamo. Sono stati di fondamentale importanza nella costruzione di un'Italia libera e democratica»

Cerimonia del 25 aprile, Parco della Pace, Peschiera Borromeo

Cerimonia del 25 aprile, Parco della Pace, Peschiera Borromeo Il sindaco Moretti con la fascia tricolore, al suo fianco il Presidente del Consiglio comunale Luigi Di Palma, a sinistra il vicesindaco Stefania Accosa

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Peschiera 25 Aprile 2023, questa mattina si è tenuta la cerimonia per le celebrazioni della festa della Liberazione presso il Parco della Pace di via Matteotti. Dopo la messa, il corteo ha percorso via Ca’ Matta accompagnata dalle note di Bella Ciao e di altre arie suonate dagli allievi della Scuola di Musica G. Prina di Peschiera Borromeo. Di seguito i discorsi Istituzionali del sindaco Augusto Moretti e del Presidente del Consiglio Luigi di Palma.

Discorso del Sindaco Moretti

Care cittadine, cari cittadini, quella di oggi è una data simbolica della guerra di Liberazione, una data che è scelta dalla Repubblica Italiana per ricordare la conclusione di un conflitto sanguinoso, una data che ha decretato la fine dell'occupazione nazista ed il crollo definitivo del nazi-fascismo.
Nessuno potrà mai negare che il 25 aprile sia una festa civile che festeggia la riconquista della libertà, la data di un nuovo inizio, pieno di entusiasmo, un percorso di “rigenerazione democratica” giunto a compimento con la Costituzione Repubblicana del 1948.
Il 25 aprile rappresenta uno spartiacque nella nostra storia nazionale: il popolo italiano, dopo la guerra sanguinaria in cui era stata trascinato, ritrovò le conquiste politiche, sociali, culturali, i diritti, la libertà di opinione, di voto, di associazione, di cui oggi godiamo. Tutto questo trova radicamento nel 25 aprile che è una festa di libertà e la libertà è un bene concreto ed è un bene di tutti.

Grazie alla Repubblica e alla Costituzione repubblicana, nate entrambe (perché questo non può negarsi) dalla Resistenza, le conquiste sociali, politiche e i diritti fondamentali furono estesi a tutti, senza eccezioni. Nessuno osi negare che il 25 aprile il nostro Paese tornò ad essere una Patria libera, democratica, fondata sul diritto, sulla pace e sulla civile convivenza.
Oggi siamo qui insieme, nella nostra Peschiera Borromeo, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, con lo stesso senso dell’onore e dell’amor patrio, di quegli italiani che in alcuni casi hanno sacrificato la loro stessa vita, i loro affetti, per regalare a tutti un periodo di rinascita, di sviluppo economico sociale senza precedenti, di unità e di coesione, un periodo in cui la ritrovata democrazia, l’entusiasmo per la ritrovata libertà, hanno consentito al Paese di archiviare con la Liberazione del paese dal nazifascismo, una pagina nefasta della sua storia, dando vita ad una memoria consapevole che guarda al futuro e che io spero di cuore che prima o poi riesca a dimenticare il passato.

Il nostro pensiero, oggi, non può non andare ad una guerra sanguinosa che da più di un anno vede l'Ucraina, paese sovrano invaso da un altro paese: anche lì, proprio ora, la Resistenza sta lottando contro un potere che cerca di sopraffare, con la forza delle armi, una nazione libera e un popolo che si era democraticamente autodeterminato. È bene oggi, chiedersi, dopo tanti anni, quale traccia sia rimasta della consapevolezza di noi italiani: io dico tanta, e profonda. Un bagaglio di grande valore umano per le generazioni più giovani, a cui dobbiamo parlare di Resistenza, facendo capire loro quanto la Resistenza intesa come risposta all’oppressione, alla sottrazione della libertà, alla violenza democratica, sia più che mai attuale e non abbia paternità politiche precostituite.
Oggi la resistenza non ha figli né figliastri, oggi la resistenza, è – deve essere - un valore di tutti gli uomini di buona volontà, di tutte le brave persone, la lotta contro le dittature va fatta uniti e con una fermezza estrema, esattamente come la lotta alla mafia, perché o si è democratici o non lo si è, o si è contro le dittature – di ogni colore esse siano – o non lo si è, o si è contrarie all’utilizzo autoritario del consenso politico, o non lo si è.

La democrazia e la libertà sono valori da difendere con la vita, e resistere contro chi tenta di contrastare tali principi è un dovere, un dovere di resistenza democratica contro le tensioni autoritarie, assolutiste, autocratiche, autoritarie.
Bene, care concittadine e cari concittadini, tornando al 25 aprile del 1945, dico che ormai sono passati tantissimi anni da quell’esperienza tanto decisiva per lo sviluppo democratico del nostro paese e oggi siamo davvero in grado di comprendere, con le lenti della storia, con la libertà del pensiero critico, con l’onestà culturale ed intellettuale, cosa fu davvero la Resistenza e perché essa è diventata patrimonio di tutti noi.

Nel momento più buio e drammatico della nostra storia molti italiani, a prescindere dalle appartenenze politiche, culturali e religiose, risposero prima di tutto alla loro coscienza per opporsi alla violenza, alla dittatura, all’ingiustizia. Una disponibilità al sacrificio, una scelta rischiosa fatta come atto di amore per la Patria, per la propria comunità.
Questo è il lascito più vivo della Resistenza, il cui valore morale si è proiettato anche oltre il significato storico e politico di quella esperienza. Ed è per questo che quel patrimonio di ideali e di valori ha continuato a parlarci così a lungo e ci sostiene, oggi, nelle difficoltà del presente.
Quel ricordo deve essere per tutti noi che amiamo la democrazia e la libertà come si ama un figlio, il cemento che tiene insieme la nostra comunità. Viva il 25 aprile, Viva la Repubblica, Viva l’Italia, Viva Peschiera Borromeo

Discorso del Presidente del Consiglio comunale Luigi Di Palma

Onorevoli cittadini,
Oggi, il 25 Aprile, festeggiamo insieme la Liberazione dalla dittatura nazifascista che ha infestato il nostro Paese per troppo tempo. È una giornata importante per tutti noi, per celebrare il valore della libertà e del rispetto dei diritti umani, valori che ci sono stati resi possibili grazie agli alleati che hanno combattuto assieme a noi per la liberazione dell’Italia.
Desidero rendere omaggio a tutti coloro che hanno lottato e sacrificato le loro vite per la nostra libertà e per la nostra democrazia. Oggi, più che mai, dobbiamo ricordare i valori di unità, solidarietà e fratellanza che hanno caratterizzato la Resistenza e che sono ancora attuali. Ricordiamo con gratitudine tutte le donne e gli uomini che hanno combattuto per la nostra libertà e per la fine della dittatura fascista.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli alleati, compresi i soldati italiani che avevano aderito alle forze alleate, subirono un gran numero di morti nel corso della campagna d'Italia per la liberazione del paese dal regime nazifascista. Gli storici stimano che abbiano perso circa 310.500 militari durante l'intera campagna d'Italia dal 1943 al 1945, incluse le operazioni partigiane condotte dopo lo sbarco in Sicilia. Essi provenivano da ogni angolo del mondo, alcuni hanno perso la vita lungo il cammino, ma tutti hanno combattuto bene e con coraggio, nella lotta contro la tirannia.
Il loro sacrificio non sarà mai dimenticato, rimarrà sempre presente nella memoria delle italiane e degli italiani. Dobbiamo essere grati a questi valorosi alleati che, attraverso la collaborazione militare e logistica, ci hanno permesso di raggiungere l’indipendenza che oggi abbiamo. Sono stati di fondamentale importanza nella costruzione di un'Italia libera e democratica. Onoriamo i loro traguardi e le loro vittorie, e continuiamo a lavorare insieme per sostenere la pace nel mondo.

Oggi più che mai siamo vicini a tutti i popoli che come noi durante la dittatura sono oppressi e soggiogati da regimi autoritari spesso sanguinari che non esitano a commettere crimini efferati anche contro le popolazioni inermi; che non esitano ad affamare interi popoli in nome di ideologie malate ed egoismi economici. In questa giornata di festa auguriamo a tutte queste popolazioni che il loro giorno della Liberazione arrivi presto.
Ringrazio voi tutti per il vostro impegno nella protezione della democrazia e continuiamo a lavorare insieme per un futuro migliore per tutti. Grazie.