Peschiera, il Comune esce allo scoperto e fa luce sulla riqualificazione di Via Galvani: gli alberi da abbattere sono 240 e non 163 |Video|

L'agronomo incaricato dall'amministrazione spiega il nuovo progetto a sostituzione del viale alberato: «Gli alberi sono in salute, ma instabili», lo confermerebbero le prove di trazione eseguite su 4 esemplari su 240

Dott. Marco Giorgetti

Dott. Marco Giorgetti

Il Comune ha deciso di fare chiarezza sulle motivazioni e sulle modalità d’intervento in via Galvani. Attraverso un’intervista a Marco Giorgetti, agronomo della Landscape SAGL di Varese, incaricato di gestire i progetti della sola area verde in questione, la Giunta ha risposto ad alcuni quesiti sorti in questi giorni anche grazie al nostro articolo. Nel video pubblicato sui canali social del Comune di Peschiera Borromeo, Giorgetti spiega nello specifico di che cosa si è occupato dopo che la sua società ha vinto il bando. Dalla determina n. 111 del 05/02/2020, si legge, infatti, che il Comune ha stanziato € 10.975,61 oneri previdenziali e IVA inclusi per l’intera prestazione lavorativa dell’agronomo. «Durante il primo sopralluogo le piante sono subito state valutate in ottime condizioni, senza difetti strutturali e, per questo, all’inizio i progetti prevedevano la conservazione dei pioppi cipressini» racconta Marco Giorgetti. Quest’ultimo si è riservato, però, la possibilità di fare un secondo sopralluogo per testare l’effettiva stabilità di questi alberi con l’utilizzo di macchinari specifici. «Abbiamo così deciso di fare delle prove di trazione – continua l’agronomo di Varese – simulando un forte vento e analizzando la capacità di resistenza delle piante attraverso dei sensori. Con nostra sorpresa, i risultati dei test sono stati gravemente negativi, laddove gli indici di sicurezza devono raggiungere un minimo di 1,5 punti qui si è arrivati a malapena a 0,3. Insomma, la capacità di ancoraggio di queste piante potrebbe non essere sufficiente per un vento di 117 km all’ora e sappiamo che un temporale estivo in queste zone è in grado di scatenare una forza maggiore. Così – spiega Giorgettiabbiamo voluto capire il problema di ancoraggio e con un escavatore abbiamo condotto una valutazione del terreno e dell’apparato radicale, scoprendo che sotto il massetto di cemento della pista ciclabile c’è un materiale costipato. Questo materiale non permette alle radici di andare in profondità, costringendo così l’albero a crescere come fosse in un vaso e la pianta è impossibilitata ad ancorarsi al terreno in maniera stabile, ma è costretta a risalire in superfice per cercare ossigeno. L’unica soluzione, perciò, è la sostituzione nonostante le piante siano sane e gli alberi giovani. La situazione del marciapiede sul lato degli edifici è la medesima». Per queste ragioni, quindi, si procederà all’abbattimento di circa 240 pioppi, 163 dei quali col benestare della Città Metropolitana, (attraverso questo nullaosta), perché di competenza del Parco Agricolo Sud Milano.
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Come sarà via Galvani, a sinistra verso la campagna alberi, e a destra siepi

Come sarà via Galvani, a sinistra verso la campagna alberi, e a destra siepi L'illustrazione diffusa dall'amministrazione comunale

Chi si occuperà dei lavori di estirpazione e di smaltimento delle  suddette piante, però, è la società di Perugia, Umbra Servizi srl, che ha vinto il bando comunale per una somma pari a 89.838,36 euro, mentre con la determina n.887 del 17 Ottobre 2019 la M2P S.R.L. di Pietro Zanetti si è aggiudicata la gara d’appalto per “servizi di progettazione e direzione dei lavori di Via Galvani-Via Fermi e Via Sforza-Via Borromeo”, in sostanza si occuperà del rifacimento dei percorsi ciclopedonali e dei marciapiedi per un importo totale di 26.517,92 euro. A questo punto dell’intervista, l’agronomo spiega, quindi, in che cosa consistono gli interventi affidati, invece, alla Landscape di Varese. «Innanzitutto occorrerà rimuovere il materiale costipato, un metro del substrato lungo tutta l’aiuola di Via Galvani - chiarisce Giorgetti - e sostituirlo con un l’Amsterdam Topsoil, un terreno studiato in nord Europa che permette la crescita delle piante in ambienti urbani come in questo caso. Il progetto, poi, prevederà un sistema di irrigazione che sfrutta anche le acque di prima pioggia recuperate dalla strada adiacente e la piantumazione di nuovi alberi: circa 160 frassini mediterranei (alberi ad alto fusto) dalla parte della pista ciclabile e 750 piante di carpino adatte a formare una siepe alta circa un metro e venti dalla parte degli edifici». L’intervistatrice chiede, dunque, se questa è l’unica soluzione percorribile. L’agronomo spiega che, in realtà, potrebbe esserci una seconda opzione, ma non sarebbe comunque definitiva. «Si potrebbe potare le chiome degli alberi e alleggerirne il peso – dichiara Giorgetti – ma il pioppio cipressino è una pianta che non sopporta le potature drastiche per via dei funghi cariogeni che potrebbero attaccare il legno della pianta e provocare un’infezione in grado di degradarla. Qualora dovesse accadere ciò, bisognerebbe provvedere alla sua sostituzione. Inoltre, questi alberi, purtroppo, non si possono trapiantare perché hanno già 20 anni, le radici non sono state “lavorate”, le operazioni per cambiargli sede sarebbero troppo costose e continuerebbero a rimanere instabili per via di un apparato radicale ormai compromesso». Sembra, dunque, incredibile, ma le rilevazioni su quattro piante hanno portato l’agronomo e l’amministrazione a ritenere il viale alberato di Via Galvani un potenziale pericolo pubblico. «Abbiamo fatto le prove su quattro piante a campione - spiega l’intervistato - che visivamente non presentano difetti e sono da considerarsi sanissime. Queste, però, hanno presentato poi un livello di trazione molto basso e per questo sono da considerarsi poco stabili. Ragionevolmente dobbiamo ritenere che anche tutte le altre piante del viale presentano le stesse criticità». Il dott. Giorgetti, infine, rassicura i cittadini: «I lavori inizieranno il prossimo settembre e finiranno a febbraio 2021, ma già da subito vedrete un bellissimo viale, perché si tratta di piante di una certa altezza e già in primavera sarà piacevole percorrere il viale. In 10 anni le piante saranno poi di altezze ragguardevoli perché crescono molto in fretta».

Ringraziamo l’amministrazione, dunque,  per aver dato una risposta precisa alla cittadinanza e di aver raccolto il nostro invito a una maggiore chiarezza. Avremmo voluto scrivere un articolo altrettanto completo già qualche tempo fa quando abbiamo richiesto spiegazioni, ma  purtroppo non è stato possibile. Per dovere di cronaca segnaliamo, inoltre, che il progetto sopra descritto è stato discusso e presentato ai residenti durante l’incontro “Verde & Igiene Urbana” di lunedì 6 maggio 2019 alle 21.00 in piazza Costituzione a Mezzate. In quell’occasione parteciparono due agronomi e pochissime altre persone, ma si sa per certo che l’incontro è stato creato per far emergere le problematiche delle aree verdi di Peschiera e, in particolare, per discutere della situazione di instabilità del viale alberato in Via Galvani. A questo punto una riflessione sorge spontanea. Purtroppo nel nostro Comune ci sono anche altre zone nelle stesse condizioni e parliamo di strade e di marciapiedi molto più trafficati rispetto a Viale Galvani. É possibile desumere, quindi, che buona parte degli alberi a Peschiera Borromeo siano instabili e rappresentino un potenziale pericolo per la cittadinanza?
Federico Capella

Il Video pubblicato dal Comune di Peschiera Borromeo dopo che 7giorni aveva sollevato la questione