San Raffaele: cosa aspetta la Provincia a schierarsi al fianco dei lavoratori in lotta?

Di fronte ai licenziamenti prospettati dalla proprietà dell’Ospedale San Raffaele nei confronti di 244 lavoratrici e lavoratori, la Provincia di Milano, a partire dal suo Presidente, non può continuare a tacere.

Ho ribadito questo concetto durante il Consiglio provinciale del 15 novembre. L’Amministrazione provinciale ha, infatti, precise competenze in merito da un punto di vista territoriale e lavorativo oltre che un interesse diretto nella preservazione di un servizio sanitario molto utilizzato dai cittadini del nostro territorio.
Noi del signor Rotelli non ci fidiamo già dai tempi in cui nell’ASL Milano 2 provvedeva a rimpolpare di milioni di soldi pubblici la sua clinica privata sottraendo fondi ai presidi pubblici.
L’inerzia della Provincia di Milano non è più accettabile. Occorre innanzitutto affiancare i comuni di Segrate, Vimodrone e Milano nella delicata situazione in corso. La Provincia deve altresì sollecitare un intervento di Regione Lombardia, che sulla vicenda è totalmente assente e si è chiusa in un silenzio vergognoso.
Va sostenuta efficacemente l’iniziativa sindacale e la piattaforma di lotta della RSU con atti espliciti del Presidente Podestà, della Giunta e del Consiglio provinciale.
È doveroso ricordare che la tanto sbandierata eccellenza del San Raffaele della quale in troppi cianciano, la si deve innanzitutto alle centinaia di lavoratrici e lavoratori che da anni ci lavorano con competenza, professionalità ed abnegazione.
Da parte nostra continueremo a sostenerli nella loro lotta. I 244 licenziamenti vanno ritirati immediatamente e in questo senso va immediatamente attivata la Commissione provinciale lavoro
Massimo Gatti
Capogruppo in Provincia di Milano per Lista un'Altra Provincia - Rifondazione Comunista - PdCI