Spino d’Adda adotta il suo nuovo Piano di governo del territorio

Tra i punti cardine la riduzione del consumo di suolo, il potenziamento della città pubblica e la pianificazione del sistema viabilistico

L’assessore Dordoni: «Mettiamo al centro il cittadino e l’ambiente»

La Variante Generale del Pgt di Spino d'Adda è stata adottata in via ufficiale. Ad illustrarne i contenuti essenziali nei giorni scorsi è stata l’assessore all’Urbanistica, Francesca Dordoni, la quale ha individuato i tre macro ambiti di carattere politico che hanno guidato l'Amministrazione nella stesura del documento. Tra questi figura anzitutto la riduzione del consumo di suolo con la relativa previsione di nessun ulteriore aumento dei pesi insediativi (non ci sono nuovi ambiti edificabili) e la riduzione dell'estensione di alcuni ambiti già previsti dal piano precedente, arrivando così a contenere gli abitanti ad un massimo di 7.800. Grande centralità è stata poi attribuita al potenziamento della città pubblica per mezzo della creazione di importanti servizi quali il campo scolastico e la casa di riposo, oltre alla riconferma della piazza in via Ungaretti. Un ulteriore obiettivo previsto dal Pgt è poi la pianificazione del sistema viabilistico, che comprende alcuni interventi tesi a migliorare la percorribilità delle strade di Spino. Vanno letti in tale direzione la creazione del corridoio di salvaguardia tra vecchia e nuova Paullese, un'area in cui non si potrà più edificare mantenendo così la Paullese distante dall'abitato, il collegamento tra Sp1 per Rivolta e la rotonda del Centro Sportivo in via Milano, il completamento del collegamento tra via Ungaretti e la Pomella e la rotonda di via Martiri sulla Pandina. «Si tratta di un Piano che mette il cittadino, le sue necessità e la sia sicurezza, assieme alla tutela e alla salvaguardia dell'ambiente, prima di tutto – ha commentato Dordoni -. La realizzazione dei servizi è stata pensata come il più possibile slegata dalle edificazioni, al fine di non svendere il territorio per avere servizi e di non rischiare che le opere necessarie non si realizzino perché legate a piani residenziali che non vedono il via». Il comune di Spino d'Adda, inoltre, non ospiterà edifici di culto diversi da quelli legati alla religione cattolica. 
Redazione Web