Sversamenti industriali nella Roggia Colturana: gli ambientalisti scrivono ai 24 Consiglieri di Città Metropolitana di Milano: «vicenda scandalosa»

Legambiente, WWF e Parco Sud: «Analisi sui suoli agricoli subito, è in gioco la salute dei cittadini. Il
Sindaco di Colturano e altri Enti coinvolti, inoltre, non rispondono alle richieste ufficiali del settore rifiuti e bonifiche di Citta Metropolitana»

Lo sversamento nella Roggia Colturana

Lo sversamento nella Roggia Colturana (Foto Associazione per il Parco Sud Milano)

Colturano (MI), 25 giugno 2025 – Gli ambientalisti in un Comunicato stampa spiegano che quella della roggia Colturana è una storia che ha radici profonde, fatta di omissioni, scarichi illegali e inerzie istituzionali. A oltre tre anni dalle prime segnalazioni ufficiali, l’inquinamento provocato da sversamenti industriali nel corso d’acqua che attraversa il polo produttivo del comune resta un’emergenza irrisolta. E mentre le autorità ancora non hanno effettuato la necessaria caratterizzazione dei terreni agricoli, crescono le preoccupazioni per l’impatto sulla salute e sull’ambiente.

A rilanciare l’allarme sono tre autorevoli realtà ambientaliste: Legambiente Lombardia, WWF Sud Milano e l’Associazione per il Parco Sud Milano. Con una lettera indirizzata ai 24 consiglieri di Città Metropolitana di Milano, chiedono interventi urgenti per chiudere una vicenda che definiscono senza mezzi termini «scandalosa».

Sversamenti per decenni, controlli mancati

Secondo quanto ricostruito dalle associazioni firmatarie, per almeno trent’anni una trentina di aziende operanti nel polo industriale di Colturano avrebbero riversato i propri liquami di lavorazione non nel depuratore consortile gestito da CAP, ma direttamente nella roggia sottostante ai capannoni. Un comportamento illecito che ha trasformato un canale d’irrigazione in un collettore di reflui industriali maleodoranti e contaminati.

Nellla nota stampa spiegano che la prima segnalazione ufficiale risale al febbraio 2022, grazie all’allora assessore comunale all’Ambiente Christian Blundo e al gruppo di cittadini attivi “Sentinelle” dell’Associazione Parco Sud. Le Guardie Ecologiche Volontarie intervenute avevano verbalizzato la presenza di liquami puzzolenti e schiuma color marrone-grigiastro, in un contesto visivamente e olfattivamente compromesso.

Inattività degli enti e test indipendenti

Ma, nonostante gli appelli e i documenti raccolti, da parte degli enti preposti sono arrivate per anni solo risposte evasive o minimizzanti. Anzi, in alcuni documenti ufficiali si è parlato addirittura di «scarichi abusivi civili», travisando – secondo le associazioni – la reale natura del fenomeno.

Così, mentre le istituzioni restavano ferme, sono state le stesse associazioni a commissionare in autonomia e a proprie spese campionamenti e analisi chimiche di acque, fanghi e terreni agricoli. Le analisi – spiegano – sono state effettuate da un laboratorio accreditato e verificate da un consulente chimico forense. I risultati sono stati inequivocabili: gravi sforamenti dei limiti di legge per diversi inquinanti, compatibili con un inquinamento industriale cronico.

Terreni ancora senza analisi

Nonostante le pressioni e i due esposti già depositati in Procura, non è ancora stata effettuata la caratterizzazione dei terreni irrigati dalla roggia. Un’omissione gravissima, secondo Legambiente, WWF e Parco Sud Milano. I proprietari dei terreni (tra cui gli Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e il Pio Albergo Trivulzio) e gli enti pubblici continuano a non attivarsi, lasciando che l'incognita sull’inquinamento del suolo persista.

«Non conoscere lo stato di contaminazione dei terreni significa mettere a rischio la salute di cittadini e consumatori», scrivono le associazioni nella nota congiunta.

Il silenzio delle istituzioni

Preoccupante anche il comportamento del Sindaco di Colturano e di altri enti locali, che – secondo la denuncia delle stesse associazioni – continuano a non rispondere alle richieste ufficiali del settore rifiuti e bonifiche della Città Metropolitana. Il tema, sostengono, non riguarda solo l’inquinamento, ma anche il funzionamento della democrazia locale.

«È inconcepibile che alle porte di Milano il territorio non sia stato controllato per decenni», denuncia Ruggero Rognoni, presidente dell’Associazione Parco Sud Milano, sottolineando come la soppressione delle Guardie Forestali e della Polizia Provinciale abbia aggravato la situazione. Giorgio Bianchini, del WWF Sud Milano, evidenzia l’impatto sull’ecosistema e sulla biodiversità. Mentre Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia, chiede che Città Metropolitana imponga subito le analisi sui suoli agricoli.

Un Consiglio “remoto” e lontano dai cittadini

Infine, una critica anche alla gestione politica: a distanza di anni dalla pandemia, il Consiglio Metropolitano continua a riunirsi solo in videoconferenza. Secondo le associazioni firmatarie, è «un segnale preoccupante di distacco delle istituzioni dai cittadini», che rischia di alimentare ulteriore disaffezione e sfiducia.

La richiesta è chiara: l’analisi e la bonifica dei terreni vanno avviate subito. Legambiente, WWF e Parco Sud Milano concludono il loro appello ricordando che l’ambiente non può più attendere e che la salute pubblica deve tornare al centro delle scelte istituzionali.


Casllcolturana 25 giu def

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